Le cantine del Barolo: tradizionalisti vs modernisti

Le due grandi correnti filosofiche sul Barolo

Paesaggio delle Langhe

A Barolo quando parliamo di Tradizionalisti e Modernisti ci riferiamo a quelle due grandi fazioni di Cantine di Barolo nate negli anni ’80 che sostengono metodologie e approcci differenti su come gestire le caratteristiche delle uve Nebbiolo e su come produrre il leggendario vino rosso delle Langhe. In questo articolo approfondiremo i due schieramenti e le loro filosofie produttive, cercando di analizzare come sono nate e perchè dividono. Ma ora fingiamo di essere lì, sulla strada del Barolo, in una splendida giornata autunnale con un clima fresco e con la solita leggera foschia mattutina, con davanti a noi schierate le due squadre rivali, modernisti vs innovatori, pronti a sfidarsi sul campo in un’emozionante partita di calcio. Uno speculare modulo 4-4-2 vede gli 11 comuni così schierati: in porta Monforte; difesa a 4 con Barolo e Verduno come centrali e Cherasco e Diano come terzini; centrocampo solido con Grinzane Cavour e Novello nel ruolo di mediani e Roddi e La Morra larghi sulle fasce; il duo in attacco è affidato alla coppia Castiglione Falletto e Serralunga. La partita sta per iniziare e la tensione è alle stelle. Siamo sicuri che anche questa volta la storica e tanto attesa partita delle Langhe ci regalerà un grande spettacolo e tante emozioni. Lasciamo la parola al campo, o meglio al terroir!

Tra le cantine del Barolo: diverse scuole di pensiero

Il Barolo è tra i vini rossi più prestigiosi e importanti d’Italia, gioiello prezioso della viticoltura piemontese e portabandiera delle Langhe. 

Oggi il Barolo DOCG viene prodotto in 11 comuni a partire da una delle più prestigiose uve d’Italia, il Nebbiolo (prende il nome dalla nebbia che abbonda sulle colline delle Langhe), con il quale si dà vita anche ad altre importanti denominazioni come il Barbaresco, lo Sforzato, il Boca e il Ghemme. 

Il Barolo nasce in un territorio particolarmente vocato, che si estende per oltre 60 km tra Cuneo ed Asti. Si tratta di una zona collinare, ricoperta da boschi e campi, dove la vite vive ha trovato casa nella notte dei tempi, vivendo in sinergia con il territorio circostante. Nel 2014 la zona è stata dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO.

Negli ultimi anni tra le cantine del Barolo sono nati due schieramenti opposti che hanno dato vita ad un grande dibattito. La nascita di due fazioni di produttori di Barolo, tradizionalisti da una parte e modernisti dall’altra, si è affermata con l’evoluzione dei mercati e con la ricerca di un nuovo e moderno gusto da parte dei consumatori.

Il 1983 è l’anno di svolta: un giovane produttore di La Morra, Elio Altare, distrugge alcune vecchie botti appartenenti all’azienda familiare. Un gesto polemico, nel quale però era racchiusa una domanda: perchè il vino rosso delle Langhe, che richiede tanti sacrifici e sudore, non è valorizzato fuori dall’Italia?

Ecco che la spinta moderna, fatta di innovazioni enologiche per rendere il Barolo apprezzabile anche fuori Italia, scatenò polemiche e contrasti, facendo nascere le due grandi correnti:

  • gli innovatori modernisti, produttori legati alle tecniche avanguardistiche che volevano dare al Barolo un volto moderno e internazionale
  • i tradizionalisti conservatori, cantine del Barolo legate alle tradizioni del passato che non volevano piegarsi alla richiesta del mercato e puntare sullo storico stile produttivo
Grappoli di uve Nebbiolo

Sulle strade del Barolo: due grandi fazioni

La fine degli anni ’80 ha segnato il cambiamento leggendario nel mondo del Barolo e dato via ad una battaglia interminabile che probabilmente è destinata a non avere un vero e proprio vincitore, ma che su molti fronti ha stretto da anni un periodo di tregua al fine di rispettare l’identità di questo storico vino.

I produttori di Barolo modernisti

I modernisti, i cosiddetti ‘Barolo Boys’, sono un gruppo di giovani viticoltori che si sono affidati a pratiche più moderne e innovative, come pre-macerazione del mosto e breve fermentazione alcolica a temperatura controllata. La grande novità introdotta nella produzione del Barolo, sulla quale storce il naso la tifoseria opposta, è l’utilizzo della barrique in fase di maturazione che, avendo una superficie di contatto minore, regala più facilmente al vino note terziarie di legno, vaniglia e spezie dolci. Il risultato sono vini rossi più pronti e già apprezzabili in gioventù, dal gusto più moderno, con tannini decisamente meno aggressivi.

I produttori di Barolo tradizionalisti

I tradizionalisti sono tutte le cantine Barolo affezionate alle storiche tradizioni produttive. Prediligono lunghe macerazioni sulle bucce, ma soprattutto scelgono di affinare il vino in grandi botti di rovere, spesso anche di secondo passaggio. Nascono così vini più tannici e freschi, che in gioventù rivelano tutto il carattere arcigno e scontroso del Nebbiolo, ma che soltanto con il lungo tempo in bottiglia sono in grado di trovare il loro impeccabile e magistrale equilibrio gustativo.

Una diatriba, quella tra la diverse cantine del Barolo, che probabilmente non cesserà mai di esistere e che non arriverà mai a proclamare un perdente e un vincitore. Gli unici veri vincitori saranno i pacifisti, coloro che ameranno esplorare e apprezzare tutti gli stili, nutrendo rispetto e ammirazione verso uno dei più grandi vini al mondo, il Barolo!

Modernisti

Barolo Elio Altare

  • L’alfiere del modernismo in quel di Barolo, Elio Altare ebbe l’idea di importare le tecniche della vicina Borgogna nelle Langhe. Il risultato è un Barolo intenso, raffinato ma piacevole da bere anche nell’immediato.
Modernisti

Barolo ‘Mosconi’ Chiara Boschis E. Pira & Figli

  • L’unica donna parte degli originali ‘Barolo Boys’, l’energia di Chiara Boschis si avverte anche nei suoi vini. Elegante, sincero e potente, la rappresentazione della modernità al servizio della tradizione.
Tradizionalisti

Barolo Bartolo Mascarello

  • Un Barolo leggendario, prodotto dal campione della tradizione. Il termine austero è stato associato al Barolo grazie a questo vino: cristallino, complesso, inizialmente introverso ma, con il tempo, capace di toccare le vette più elevate.
Tradizionalisti

Barolo ‘Sarmassa’ Giacomo Brezza

  • Elegante, potente e legato indissolubilmente alla tradizione di ‘Langa’. Brezza produce il Barolo secondo i crismi di una volta, una bandiera che sventola sulle colline del comune di Barolo.
Previous Post Next Post