Se c’è un’arte nell’ambito delle bevande alcoliche che incarna la passione, la maestria e la tradizione, è certamente la produzione del whisky. Questo distillato dorato, amato da molti per il suo carattere complesso e le sue sfumature affumicate, ha una storia ricca e affascinante che risale a secoli fa. Ma cosa rende il whisky così unico? E qual è il suo processo di produzione? In questo articolo esploreremo insieme il mondo del whisky, scoprendo la sua storia, il suo processo produttivo, e i cocktail in cui regna come protagonista indiscusso!
Storia e origini del whisky
Non esistono testimonianze storiche chiare sull’origine del whisky, ma si dà per certo che esso sia nato o in Scozia o in Irlanda, paesi che ancora si contendono la paternità del distillato. I primi a produrre whisky a scopo di lucro però furono gli scozzesi, tanto che nel XVI secolo i carichi di cereali iniziarono ad essere utilizzati soltanto per la produzione della bevanda, piuttosto che a scopo alimentare. Questo comportò una serie di restrizioni e tasse sulla vendita di distillati, cosa che portò, naturalmente, alla nascita di moltissime distillerie illegali: solo a Edimburgo all’inizio dell’Ottocento se ne contavano più di 400. Con l’attenuarsi delle tasse scese anche il tasso di clandestinità, ma la produzione di whisky continuò a prosperare, facendolo diventare un distillato molto amato anche oltreoceano.
Ripercorrendo la storia del whisky, un discorso simile si può fare anche per l’Irlanda, dove il mercato del whisky crebbe a dismisura grazie a una legge vantaggiosa sugli alambicchi emanata dal Parlamento Irlandese nel 1823, cosa che portò non solo un aumento della produzione, ma permise anche di esportare l’Irish whisky in America, dove venne amato da subito. La passione americana per il whisky irlandese venne messa in crisi dalla guerra d’indipendenza irlandese del 1916, che causò l’interruzione delle importazioni, ma negli anni Sessanta, grazie alla Irish Distillery Company fondata da Jameson, Cork e Power, il whisky irlandese ritrovò la vecchia gloria e tornò a competere sul mercato a livello mondiale.
Come si fa il whisky: gli ingredienti
Prima di vedere nel dettaglio il processo produttivo del whisky bisogna partire dagli ingredienti necessari. Il whisky è un distillato a base di cereali, e solitamente vengono utilizzati:
- Orzo, segale, grano o mais
- Acqua
- Lievito
I processi di produzione del whisky
Il processo di produzione del whisky attraversa diversi passaggi, ognuno molto importante per ottenere un distillato di alta qualità. La prima fase è la macerazione delle materie prime, seguita da fermentazione, distillazione e maturazione. Ma vediamo i vari passaggi più nel dettaglio!
Maltaggio
Il primo step nella produzione del whisky è il maltaggio. Questa fase è legata unicamente alla produzione di whisky a base di orzo, che viene inumidito e fatto germogliare per alcuni giorni. La germinazione dà origine alle alfamilasi, che trasformano gli amidi in zuccheri più semplici, che diventeranno poi “nutrimento” per i lieviti.
Asciugatura e macinatura
La germinazione dell’orzo viene interrotta dall’essiccatura, che avviene in un forno chiamato kiln, usando la torba, che conferisce al whisky il suo tipico sentore affumicato. L’orzo viene poi macinato in una polvere che viene chiamata grist.
Infusione
A questo punto l’orzo macinato viene mescolato all’acqua calda in contenitori appositi, in legno o in acciaio, detti mash tun. La parte solida viene poi filtrata, e il liquido rimanente è detto wort, una sorta di mosto non alcolico.
Fermentazione
A questo punto il wort viene raffreddato, fino a raggiungere 20° circa, la temperatura idonea per la proliferazione dei lieviti, che vengono aggiunti al “mosto” per dare inizio al processo di fermentazione, durante il quale gli zuccheri si trasformano in alcol. Questa fase dura qualche giorno, in base alla ricetta della distilleria.
Distillazione
La distillazione è la fase del processo in cui la soluzione fermentata si divide in due parti: da una parte l’acqua e i residui di lavorazione e dall’altra la parte alcolica, che darà vita al distillato finale. I metodi di distillazione tradizionale sono:
- Pot Still, nel quale si usa un alambicco di rame.
- Coffey Still, nel quale si usa un alambicco a colonna.
Maturazione
Dopo aver ottenuto il whisky con la distillazione, è il momento di farlo maturare. Il whisky matura in botti di rovere, ma la durata della permanenza in botte e la lavorazione del legno utilizzato variano a seconda della regione di produzione e della tipologia di whisky che si vuole ottenere.
Tipi di whisky più famosi
Le tipologie di whisky sono moltissime, e si differenziano principalmente per il paese in cui vengono prodotte e le materie prime utilizzate. I principali sono:
-
- Scotch Whisky, prodotto in Scozia, si delinea in altre sottocategorie: i Single Malt, fatti con solo orzo maltato e prodotti in una singola distilleria, i Single Grain, fatti con cereali maltati e non maltati e prodotti in una singola distilleria e i Blended, ottenuti dalla miscela di diversi malti e cereali provenienti da diverse distillerie.
- Irish Whisky, prodotto in Irlanda e generalmente distillato tre volte per ottenere un distillato più leggero e morbido. Le sottocategorie sono le stesse del Scotch Whisky.
- American Whisky, distillato negli Stati Uniti e declinato in base alle materie prime in Bourbon, con il 51% di mais e invecchiato in botti di rovere carbonizzato, Rye, con un minimo di 51% di segale e affinato per almeno 4 anni, e il Tennessee, sottoposto a filtrazione ai carboni d’acero.
- Whisky Giapponese, eleganti espressioni moderne, solitamente Blended.
Gradazione alcolica del whisky e calorie
Il whisky ha una gradazione alcolica alta, che in media arriva a 40% vol, ma può arrivare anche a 65% vol. È per questo motivo che alcuni preferiscono bere il whisky liscio con un goccio d’acqua, per abbassarne la gradazione alcolica e lasciare esprimere meglio le sue note e i suoi profumi.
Il whisky, al contrario di altre bevande alcoliche, non contiene zucchero, grassi e carboidrati, rendendolo uno dei prodotti alcolici più “dietetici”: un bicchierino da 30 ml di whisky contiene circa 70 calorie.
I migliori drink con whisky
Per chi non ama bere il whisky liscio, esistono molti drink a base di whisky che andrebbero provati almeno una volta nella vita. Alcuni di questi sono:
- Old Fashioned, dove il whisky è ammorbidito da sciroppo di zucchero e angostura;
- Manhattan, morbido ed elegante, a base di whisky e vermouth;
- Boulevardier, nient’altro che un Negroni con il whisky al posto del gin;
- Whisky sour, per chi preferisce i cocktail più aspri;
- Mint Julep, fresco e profumato, a base di bourbon, zucchero e menta.
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