Il Metodo Solera

Dalla Spagna alla Sicilia, fino ai più antichi produttori di Porto nella Valle del Douro, con il Metodo Solera si producono i vini liquorosi più apprezzati del mondo, oltre a rum, brandy, grappe e sake. Paziente, dinamico e dalla storia molto antica, scopriamo insieme tutti i dettagli e i segreti del Metodo Solera, più precisamente chiamato Solera y criaderas.

Le origini del Metodo Solera

Si pensa che il metodo Solera abbia avuto origine nei pressi di Jerez, in Andalusia, intorno alla metà del XVIII secolo. Qui i produttori di Sherry, che prima imbottigliavano il loro vino liquoroso come vino di annata, si resero conto che potevano manipolarne l’invecchiamento miscelando al vino nuovo Sherry di annate precedenti, evitando così di dover aspettare diversi anni prima di poterlo vendere. Dopo aver riscontrato successo in Spagna, il Metodo Solera inizia a diffondersi in tutta Europa, diventando un metodo di produzione diffuso non solo per i vini fortificati ma anche per distillati, birre e addirittura per l’aceto balsamico! Ma come funziona il Metodo Solera?

metodo solera e affinamento in botte

La piramide del Metodo Solera

Il metodo Solera consiste in un’attenta composizione di botti contenenti annate diverse dello stesso vino, poste secondo un ordinamento piramidale. L’altro nome del metodo, solera y criaderas, ci aiuta a intendere questa bizzarra composizione: solera significa pavimento, e con criaderas si indicano i diversi piani delle botti. Le botti, divise in criaderas, vengono disposte a piramide, e riempite per circa due terzi: il piano più basso, composto dalle botti contenenti il vino più maturo, è quello della solera, mentre quello più alto, che contiene il vino più giovane, è detto sobretabla. Ogni anno, prima dell’imbottigliamento, viene prelevata una parte del vino presente nelle botti più in basso, che viene sostituito con il vino proveniente dalla criadera superiore, e così via. Di conseguenza, con ogni imbottigliamento, si avranno vini nati dal blend di annate diverse, a seconda del numero delle criaderas, della frequenza con cui queste vengono riboccate e dall’andata di ogni vendemmia. 

Ogni criadera avrà le sue caratteristiche, il vino più giovane sarà più fresco e aromatico, quello più affinato sarà profondo e complesso, dando vita, grazie al blend finale, a una bevanda di grande equilibrio, sempre consistente anno dopo anno. È proprio per questo motivo che molti produttori di Rum, Whisky e Brandy favoriscono il Metodo Solera: l’uso delle stesse botti permette di uniformare il prodotto finale, garantendo ai consumatori costanza nel profilo organolettico del vino o del distillato.

Vini e distillati prodotti con Metodo Solera

Nel corso degli anni il Metodo Solera ha assunto tante forme e sfaccettature diverse in tutto il mondo. In Sicilia, per produrre il famoso vino Marsala, si adotta un sistema molto simile, chiamato Perpetuum, usato fin dalla fine del XVIII secolo. Il Marsala trova fortuna grazie al commerciante inglese John Woodhouse, che dopo aver conosciuto l’arte del Madeira e dello Sherry in Spagna e Portogallo, assaggiò il vino prodotto a Marsala e vi ritrovò caratteristiche molto simili, e decise di portarlo in Inghilterra, dove riscosse un successo impareggiabile. Simile al metodo perpetuo del Marsala è il metodo perpétuelle francese, usato da alcune Maison di Champagne per unire i vini negli Champagne Sans Année. In Scozia alcune distillerie producono Whisky con il metodo Solera, la cui base è la stessa da decenni, e lo stesso vale per certi Rum. In Svezia il metodo Solera viene usato da secoli per una rarissima birra acida, ormai molto difficile da trovare e prodotta solo in casa da alcune famiglie che ne conservano la tradizione di generazione in generazione. E infine, in Giappone l’awamori, un sake particolare, che nasce dalla distillazione invece che dalla fermentazione del riso, è prodotto con un sistema molto simile al Solera, chiamato shitsugi.

Brandy

Brandy Solera Gran Reserva ‘Carlos I’ Pedro Domecq

  • Un Brandy spagnolo ricco e aromatico, che affina in botti di rovere bianco. Conquista con le sue note di caramello, vaniglia e noce moscata.
Rum

Rum Santa Teresa 1796 Metodo Solera

  • Un Rum venezuelano nato dalla selezione di rum invecchiati tra i 4 e i 35 anni in botti di rovere, morbido e speziato, perfetto da bere dopo cena.
Champagne

Champagne Extra Brut Grand Cru ‘L’Ascendant’ Mouzon Leroux

  • Uno Champagne elegante e complesso, dalle note di frutta a polpa gialla, erbe aromatiche, vaniglia e mandorla tostata.

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