I vini naturali sono frutto di una vinificazione che vuole portare un ritorno alle origini, dove al centro del processo ci sono rispetto per la natura e autenticità. In questo articolo, esploreremo le tecniche utilizzate nella produzione dei vini naturali o artigianali e le loro caratteristiche distintive. Scopri come queste pratiche tradizionali danno vita a vini profondamente legati al territorio.
Vini naturali: cosa sono?
I ‘vini naturali’ sono espressioni autentiche e territoriali, realizzate da artigiani vignaioli nel rispetto delle tradizioni contadine e della natura. La definizione di “naturale” si riferisce ad una serie di azioni che puntano al minimo intervento nei processi produttivi in vigna e in cantina. Il vino è un prodotto creato dall’uomo, un elemento imprescindibile per la cultura di molte civiltà di tutto il mondo. Storicamente e ancora oggi, il vino rappresenta un mezzo per entrare in sintonia con la natura. Questo legame emerge nel processo di coltivazione delle viti, che necessitano di un’armonia con i ritmi naturali e le stagioni, e nella vinificazione, che segue i naturali processi produttivi, cercando di ridurre al minimo l’impatto e l’intervento. In questo modo, il vino non solo celebra la maestria umana, ma riflette anche la bellezza e la vitalità della natura. Sono sorte molte polemiche sulla definizione dei vini naturali, principalmente perché non esiste una certificazione o una definizione univoca del concetto. Il tentativo di definire il movimento passa dall’uso di sinonimi ritenuti sempre più appropriati:
- Vini ‘nudi’ o Naked wines, una definizione creata dalla giornalista Alice Feiring, ‘profetessa’ del vino senza edulcorazioni e senza compromessi. Il vino nudo è si spoglia di interventi esterni per avvicinarsi maggiormente alla sua dimensione naturale;
- Vini ‘crudi’ o Raw, similmente a ‘naked’, indica uno stato primordiale del vino. Inteso non tanto come ‘crudo’ in termini di non esposto al calore, ma più come un prodotto puro lontano dalla manipolazione umana.
Callmewine adotta il termine vini artigianali, perché rappresenta la mano dell’artigiano che interagisce con la natura, doma i suoi lati bruschi ed esprime i suoi lati esuberanti. Una definizione che ci pare debita.
Non è facile trovare una definizione univoca, poiché ciascuna esprime solo un aspetto di quello che questo movimento vuole esprimere. Il termine naturale rimane il primo ad essere stato utilizzato ed è ancora il più comune, in quanto riassume molti degli aspetti di questo modo di produrre vino.
Vinificazione naturale: tecniche e procedimenti
Le tecniche impiegate nella vinificazione naturale privilegiano l’utilizzo minimo di additivi chimici e solfiti. Si cerca di mantenere intatte le caratteristiche originali dell’uva, limitando al minimo le manipolazioni in cantina.
Di seguito le fasi produttive in cui vi sono le principali differenze tra il metodo naturale e quello convenzionale:
- Coltivazione della vite: un produttore naturale privilegia l’utilizzo minimo di additivi chimici e solfiti, talvolta rifiutando anche rame e zolfo, ammessi in agricoltura biologica. In alternativa si usano preparati naturopatici o biodinamici o, in alcuni casi, nulla, seguendo i principi del ‘non fare’ di Masanobu Fukuoka;
- Vendemmia: la vendemmia di produttori naturali è sempre fatta a mano, senza l’utilizzo di mezzi tecnologici
- Vinificazione: è questo uno dei passaggi cruciali per differenziare un vino naturale da uno convenzionale. Il minimo intervento in vigna trova corrispondenza anche in cantina. In primo luogo, l’uva viene pressata molto delicatamente e il mosto non viene addizionato con nulla. La fermentazione è sempre avviata da lieviti indigeni, presenti naturalmente sull’uva, e il vino viene lasciato riposare con il minimo intervento. In alcuni casi viene anche evitata la follatura, ossia il rimescolamento delle bucce nel mosto, e il rimontaggio, che consiste nell’areare il vino trasferendolo da un contenitore all’altro.
- Assemblaggio e affinamento: l’invecchiamento del vino può essere svolto in diverse tipologie di recipienti. Nei vini naturali si può usare l’anfora, mentre l’affinamento in legno avviene principalmente in botti vecchie;
- Chiarificazione e filtrazione: questi passaggi non sono tendenzialmente ammessi
Vini naturali: caratteristiche e differenze con altre tipologie
I termini Vino naturale o Vino artigianale non definiscono unicamente un tipo di prodotto, ma anche una filosofia. Il Vino Naturale, contrariamente a tipologie come biologico e biodinamico, non è legalmente definito da nessun ente e per questo si presta a numerose discussioni.
Ma per capire appieno il dibattito odierno bisogna partire da alcune definizioni:
- Vino convenzionale: tutti quei vini non naturali che non seguono i principi biologici o biodinamici e che non necessariamente puntano sul minimo intervento. Non limitano l’utilizzo delle tecnologie e tecniche a disposizione del mondo enologico, utilizzando prodotti chimici in vigna per facilitare la coltivazione, massimizzare le rese e controllare le malattie. In cantina prediligono lieviti selezionati e solfiti per controllare e stabilizzare al meglio il prodotto finale. Un vino convenzionale può essere prodotto in modo massivo, alla ricerca di economie di scala, oppure secondo criteri mirati alla ricerca della qualità;
- Vino Biologico: prodotto secondo le normative emanate dall’Unione Europea e certificato da enti autorizzati proprio dall’Unione. Uno dei modi più controllati per definire un certo modo di produrre con sensibilità ecologica;
- Vino Biodinamico: prodotto secondo i principi introdotti da Rudolf Steiner nel 1920. Questo sistema agricolo considera il vigneto come un organismo unico. Ogni componente è vista come un organo che interagisce con tutto il resto del sistema.
Per comprendere un vino naturale, è importante partire da queste definizioni per differenziarlo da altre tipologie di produzione.
Differenza tra vino naturale e vino convenzionale
I vini naturali si differenziano dai vini convenzionali per l’approccio, l’utilizzo di pratiche antiche, realizzate senza l’ausilio di tecnologie moderne. Nei vini Artigianali si evitano gli additivi chimici o lieviti selezionati, pratiche non rifiutate dai vini convenzionali.
Differenza tra vino naturale e vino biologico
Mentre i vini biologici si distinguono per l’utilizzo di uve provenienti da agricoltura biologica, i vini naturali vanno oltre, applicando restrizioni ancor più stringenti al proprio operato. Non vengono utilizzati prodotti minerali ammessi nel biologico, come rame e zolfo, e si adottano misure ancor più stringenti rispetto a quelle ammesse dalle normative europee e internazionali. I vini biologici possono permettersi alcuni interventi tecnologici durante la vinificazione, come l’aggiunta di solfiti in quantità limitate, cosa che nei vini naturali è ridotta al minimo o completamente assente.
Differenza tra vino naturale e vino biodinamico
I vini biodinamici si basano sui principi dell’agricoltura biodinamica, un approccio totalmente olistico per l’intero processo di produzione che include anche pratiche astrologiche e spirituali. I vini naturali, pur condividendo l’approccio alla vinificazione meno interventista, non necessariamente seguono i dettami della biodinamica.
Produttori di vini naturali: alcuni esempi
Ecco alcuni degli esponenti italiani di vini artigianali presenti sul nostro catalogo di Callmewine:
- Arianna Occhipinti: è una delle voci più influenti nel mondo dei vini artigianali, non solo in Italia. Arianna coltiva le sue viti in Sicilia, lavora in maniera stoicamente tradizionale e i suoi vini sono apprezzati in tutto il mondo per la loro sorprendente genuinità;
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Emidio Pepe: una cantina biodinamica che ha fatto capire come l’Abruzzo sia una zona vitivinicola di grande espressività. Niente legno e solo lieviti indigeni, i vini di Pepe sono oggi tra i più apprezzati vini naturali italiani al mondo;
- Giotto Bini: tra i grandi promotori di Pantelleria e delle vinificazioni in anfora, Giotto Bini è sinonimo di Zibibbo e di ‘Serragghia’, il suo vino iconico. Solo lavorazioni leggere e nessuna forzatura, il tutto per rispettare il ritmo dell’isola;
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La Stoppa: un’azienda vinicola italiana situata in Emilia-Romagna. Fondata alla fine del XIX secolo, è nota per la produzione di vini naturali che riflettono il terroir unico della regione;
- Radikon: tra i grandi produttori ‘orange’ del Friuli Venezia Giulia. Conosciuto per le tecniche ancestrali, come la macerazione sulle bucce, per creare vini complessi e distintivi;
- Valentini: il suo Trebbiano d’Abruzzo è leggendario, considerato da molti tra i migliori vini prodotti in Italia. I segreti sono due: lasciar fare alla natura e una profonda attenzione al dettaglio e alla qualità.
Il mondo dei vini naturali è variegato e affascinante, caratterizzato da un profondo rispetto per la natura e dalla genuinità dei vini, che non rappresentano solo un prodotto ma una filosofia di vita che pone al centro l’equilibrio tra uomo e ambiente. Scopri tutti i vini artigianali sul catalogo di Callmewine.
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