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Vini Senza Solfiti Aggiunti

Vini Senza Solfiti Aggiunti

Nella categoria dei vini senza solfiti aggiunti o minimi abbiamo considerato tutti quelli prodotti senza solfitaggio, oppure con un’aggiunta minima, comunque inferiore ad un valore totale di 30 mg/l , così come viene dichiarato dal produttore. I solfiti sono sostanze presenti in natura , usate dai produttori in fase di vinificazione e di imbottigliamento per le loro proprietà conservanti, antimicrobiche e antiossidanti. Come tutti gli allergeni, possono causare disturbi a persone ipersensibili; per questo motivo la legislazione europea ha fissato un limite massimo di quantità . Oggi alcuni produttori hanno scelto di non farne uso o di limitare le quantità, cercando di elaborare, a seconda dell’annata, nuove soluzioni, venendo incontro così alle richieste di molti consumatori, sempre più attenti alla propria salute e alla genuinità dei prodotti. Scopri la selezione dei migliori vini senza solfiti aggiunti in vendita online su Callmewine.

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Vini
Senza solfiti aggiunti o minimi
895 Risultati
PIÙ VENDUTO  su Callmewine
Schiava 'Para Se' Agricola Mos 2024
Vino Quotidiano
Slow Wine
Agricola Mos
2024 | 75 cl / 11% | Trentino
15,60 
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TOP SELLER  ultimo mese
'Artigli' Bulli
Bulli
75 cl / 12% | Emilia Romagna
6,70 
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TOP SELLER  ultimo mese
'Sampagnino' Bianco Bulli
Bulli
75 cl / 12% | Emilia Romagna
7,20 
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Spumante Metodo Classico Extra Brut 'Quattrocento 40 Lune' Nicola Gatta
Gatta Nicola
75 cl / 12.5% | Lombardia
35,80 
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TOP SELLER  ultimo mese
Spumante Metodo Classico Cuvée Nature Nicola Gatta
Gatta Nicola
75 cl / 12.5% | Lombardia
29,00 
29,00 
TOP SELLER  ultimo mese
'Sampagnino' Rosa Bulli
Bulli
75 cl / 12.5% | Emilia Romagna
7,20 €6,10 
6,10 
'Susucaru' Rosso Frank Cornelissen 2024
Cornelissen Frank
2024 | 75 cl / 14% | Sicilia
32,00 
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Rosato Frizzante Rifermentato in bottiglia 'Per Franco' Bergianti
Vino Slow
Slow Wine
Bergianti
75 cl / 12.5% | Emilia Romagna
17,90 €14,30 
14,30 
PIÙ VENDUTO  su Callmewine
Malvasia Secca Frizzante Bulli
Bulli
75 cl / 12% | Emilia Romagna
7,20 
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TOP SELLER  ultimo mese
Ortrugo Frizzante Bulli 2023
Bulli
2023 | 75 cl / 11.5% | Emilia Romagna
7,90 
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Bonarda vivace 'Riva di Sass' Francesco Quaquarini 2024
Vino Quotidiano
Slow Wine
Quaquarini Francesco
2024 | 75 cl / 13.5% | Lombardia
11,50 
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'Sampagnino Sulle Bucce' Bulli
Bulli
75 cl / 12% | Emilia Romagna
9,00 
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Gutturnio Frizzante Bulli 2023
Bulli
2023 | 75 cl / 13% | Emilia Romagna
6,70 
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Gutturnio Frizzante Bulli 2024
Bulli
2024 | 75 cl / 13% | Emilia Romagna
6,70 
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Rosso Vino del Poggio
Vino del Poggio - Andrea Cervini
75 cl / 14.5% | Emilia Romagna
13,20 
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PIÙ VENDUTO  su Callmewine
Renosu Rosso Dettori
90/100
Robert Parker
Dettori
75 cl / 12% | Sardegna
13,00 
13,00 
Bordeaux Rouge 'InVinCible' Chateau Lauduc 2024
Château Lauduc
2024 | 75 cl / 14% | Bordeaux
14,10 €8,50 
8,50 
Catarratto 'Ambras' Barracco 2021
Barracco Francesca
2021 | 75 cl / 12% | Sicilia
17,20 
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Chardonnay 'Tesadro' Agricola Mos 2024
Agricola Mos
2024 | 75 cl / 12.5% | Trentino
20,50 
20,50 
Gutturnio Superiore Bulli 2021
Bulli
2021 | 75 cl / 14% | Emilia Romagna
8,90 
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Frascati Superiore '496' De Sanctis 2024
3/4
Vitae AIS
De Sanctis
2024 | 75 cl / 12% | Lazio
13,30 
13,30 
'Susucaru Rosato' Frank Cornelissen 2024
94/100
James Suckling
Cornelissen Frank
2024 | 75 cl / 13% | Sicilia
29,00 
29,00 
Ne rimangono solo 3!
'Gargante' Sui Lieviti Nevio Scala	2022
Scala Nevio
2022 | 75 cl / 11.5% | Veneto
14,40 
14,40 
Fricandò in anfora Al di là del fiume 2022
Al di là del fiume
2022 | 75 cl / 13% | Emilia Romagna
20,90 
20,90 

Prima dei vini senza solfiti: la solfitazione in cantina

Anidride solforosa, bisolfito di potassio e bisolfito di sodio sono le tre sostanze a cui i produttori enologici e agroalimentare ricorrono più spesso per prevenire possibili ossidazioni del vino. Il principale motivo del loro utilizzo riguarda infatti le loro proprietà conservanti e stabilizzanti, a cui si aggiungono anche proprietà disinfettanti e antibatteriche. Queste sostanze, disponibili in stato liquido o gassoso, ma più comunemente in polvere, rientrano nella categoria degli allergeni in quanto possono causare disturbi di varia natura a chi ha un organismo sensibile nei loro confronti. Se assunti in grande quantità, i solfiti possono essere causa di fastidiosi sintomi anche nei soggetti non ipersensibili, tra cui l’emicrania e la ricorrente sensazione del cerchio alla testa.

Il processo di aggiunta dei solfiti

In cantina l’addizione di queste sostanze può avvenire in diverse fasi:

  • sull’uva raccolta, in modo da contrastare gli agenti microbici prima della fermentazione;
  • durante tutta la fase della fermentazione, in particolare nel corso di travasi o nelle fasi finali del processo, quando il mosto ricco di microorganismi è più esposto ad agenti esterni;
  • in fase di imbottigliamento, per favorire la conservazione del vino ed evitare che vada incontro a processi di deterioramento.

L’aggiunta di sostanze conservanti e stabilizzanti può riguardare quindi l’intero processo produttivo, dalla raccolta dell’uva all’imbottigliamento. Queste operazioni riguardano ogni categoria enologica, dai vini rossi ai vini bianchi, dagli spumanti al vino rosato, per non parlare dei passiti e dei cosiddetti “muffati”, esposti più di ogni altro a diversi rischi.

La normativa sulle quantità di solfiti

La quantità di additivi, che è necessario mantenere moderata per non compromettere la genuinità del prodotto, non è affidata solamente alla coscienza degli enologi. La norma UE 203/2012 dell’8 marzo 2012 stabilisce infatti i limiti massimi per tutelare la salute dei consumatori, riducendo quelli già previsti dal Regolamento 606/2009. I valori massimi consentiti per le tipologie più diffuse sono:

  • 100 mg/l per vini rossi con residuo zuccherino inferiore a 2 mg/l;
  • 150 mg/l per vini bianchi e rosati con residuo zuccherino inferiore a 2 mg/l;
  • 155 mg/l per gli spumanti di qualità;
  • 220 mg/l, 270 mg/l, 320 mg/l oppure 370 mg/l a seconda della tipologia di vino dolce.

Questi sono alcuni valori massimi previsti dal Regolamento Europeo. Il motivo per cui, in presenza di residuo zuccherino, sono ammessi valori più alti è legato alla necessità di conservare l’equilibrio organolettico in presenza di zuccheri non svolti, che potrebbero innescare una rifermentazione.

La tendenza comune per le produzioni di qualità è comunque quella di tenersi ben al di sotto di questi limiti massimi e il discorso vale soprattutto per la produzione di vini artigianali, che molto spesso non superano valori di 30 o 40 mg/l venendo quindi considerati vini senza solfiti aggiunti.

Vini senza solfiti aggiunti: caratteristiche e tipologie

La pratica della solfitazione è molto antica e appartiene alla cultura dell’uomo. Non è, come molti pensano, un’introduzione dell’enologia moderna per produrre in modo industriale. Già gli Antichi Romani utilizzavano il biossido di zolfo, presente allo stato naturale in prossimità dei vulcani, per disinfettare i tini di fermentazione.

Ad oggi non sono state trovate alternative altrettanto efficaci ma, sotto la spinta delle richieste dei consumatori, molti produttori hanno cominciato a ridurre le quantità utilizzate, arrivando in alcuni casi a produrre vini senza solfiti aggiunti. È il caso di produttori come cantina Movia e cantina Dettori che, per la produzione delle migliori etichette, evitano ogni tipo di additivi enologici.

Per limitarne o abolirne l’uso senza pregiudicare la conservazione del prodotto finale è però opportuno rispettare alcuni requisiti e tenere conto di alcune soluzioni alternative, tenendo presente che:

  • una rigorosa gestione agronomica e un’accurata selezione in fase di raccolta favorisce la produzione di grappoli sani dalla carica microbica moderata;
  • all’interno della cantina le condizioni igieniche devono essere ottimali;
  • la concentrazione di polifenoli, ottenuta tramite macerazioni sulle bucce, svolge una funzione protettiva contro fenomeni di ossidazione e deperimento;
  • il contatto con l’ossigeno del mosto e del prodotto finale deve essere limitato per evitare fenomeni di ossidazione;
  • le bottiglie di vino prodotte non “protette” dall’anidride solforosa devono essere conservate in condizioni ottimali in cantina.

È bene tenere presente però come una leggera quantità di solfiti si sviluppi naturalmente in fase di fermentazione, per cui, salvo casi rari o eccezionali, quantità minime sono sempre presenti.

Dato che la legge impone ai produttori di specificare la loro presenza se superano il valore di 10 mg/l, molti vini senza solfiti aggiunti riportano paradossalmente in etichetta questa indicazione. Un fatto da tenere presente è che, roteando il calice, con una buona ossigenazione, può liberarsi fino al 40% di anidride solforosa contenuta all’interno della bottiglia.

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