Gruner Veltliner 'Vulkan Alte Reben' Kolfok 2020

“Vulkan Alte Reben” è il bianco che Weingut Kolfok ottiene dalla varietà a bacca bianca più rappresentativa del territorio austriaco. Queste viti di Gruner Veltliner di oltre 70 anni rappresentano un vero e proprio patrimonio di famiglia, capaci di dare un frutto rappresentativo della regione del Burgenland e di un varietale diffusissimo quanto, molto spesso, vinificato in maniera troppo semplicistica: in puro spirito Kolfok che, è bene ricordare, significa proprio “anticonformista”.

Weingut Kolfok alleva le uve per realizzare il “Vulkan Alte Reben” in tre differenti parcelle, tutte caratterizzate da un suolo composto di detriti vulcanici e ubicate ad altitudini comprese tra i 200 e i 250 metri sul livello del mare. Le più vecchie viti di Gruner Veltliner rappresentano una varietà tipica del Burgenland: sono testimonianza di una selezione massale che risale al 1951 e sono state innestate su piede americano proprio dalla famiglia di Stefan Wellanschitz, l’attuale giovane conduttore della cantina. Questi vecchi cloni producono frutti dagli acini piccoli e dalla buccia spessa, che raggiunge una intensa sfumatura dorata nel periodo di piena maturazione. La vendemmia viene eseguita manualmente e le uve vinificate a grappolo intero. Dopo una pressatura delicata, la fermentazione alcolica prende avvio spontaneamente ad opera dei soli lieviti indigeni, a contatto con le vinacce, in botti di rovere austriaco da 500 litri prodotte da una locale cooperativa. La fermentazione malo-lattica si svolge completamente in maniera spontanea e il successivo affinamento si compie in botti usate di rovere austriaco lungo un periodo di circa 2 mesi. Senza lavorazioni invasive quali filtrazioni, stabilizzazioni o chiarifiche il vino viene quindi imbottigliato.

La veste di questo Gruner Veltliner “Vulkan Alte Reben” realizzato da Weingut Kolfok è un color giallo paglierino dagli intensi riflessi dorati. I profumi che il calice emana sono caldi e complessi: la matrice minerale del suolo è avvertibile già all’olfatto, con richiami di pietre al sole. Nette sono le sensazioni di frutta a polpa bianca e quelle floreali, inserite in un quadro variopinto di sfumature speziate e richiami alle erbe aromatiche essiccate. Potente si rivela l’assaggio, tutto costruito in verticale sull’elemento minerale: la persistente scia salina si mescola egregiamente ad una intensa freschezza e ad una parte delicatamente morbida che rimanda al fruttato. Una interpretazione varietale particolarmente elegante che può accompagnare gli arrosti: di vitello come di pesci, sia di mare che di lago.