Emilio Sciacca

La cantina Emilio Sciacca Etna Wine nasce dalla volontà da parte di un uomo di unire le proprie passioni e le proprie capacità professionali ad una ambizione imprenditoriale innovativa. Emilio Sciacca, una laurea in ingegneria in tasca, ha l’opportunità di viaggiare per il mondo e coltivare il suo interesse verso le lingue e le culture straniere, la natura e la sua terra di Sicilia. Ottiene nel 2003 l’abilitazione a Direttore di Tour Operator e Guida Naturalistica e fonda proprio nella sua Catania una delle prime aziende di incoming turistico e naturalistico, in cui l’enogastronomia costituisce un filo conduttore. Si trasforma in produttore vitivinicolo quando si presenta l’opportunità di acquisire una antica cantina sull’Etna, fondata alla fine dell’Ottocento dalla famiglia Sgarlata e in attività dagli inizi del Novecento: la ristrutturazione del Palmento La Martinella ha avuto un significato di salvaguardia delle secolari tradizioni di vinificazione dell’Italia meridionale.

La tenuta di Emilio Sciacca si estende per circa 3 ettari e si divide tra la sede del comune di Linguaglossa, in contrada Martinella, sul versante nord-est ad una altitudine di 600 metri e il comune di Randazzo, in pieno versante nord, nelle contrade di Allegracore e Calderara, ad una altitudine di 700 metri. I terreni sono tipicamente costituiti da suoli a matrice vulcanica: sabbiosi e molto drenanti, ricchi di microelementi e di una grande varietà minerale. Il clima è piuttosto vario e rappresenta un connubio unico tra caratteri montani e mediterranei: le temperature possono andare sotto zero in inverno e raggiungere oltre 40 gradi in estate, con escursioni termiche giornaliere impressionanti. Lo scenario è ideale all’allevamento delle varietà tipiche etnee: le bacche bianche Carricante, Catarratto e Grecanico Dorato; le bacche nere Nerello Cappuccio e soprattutto Nerello Mascalese, con alcune viti vecchie di oltre 70 anni. L’approccio agronomico è improntato all’utilizzo dei soli prodotti consentiti dal regime biologico e viene praticato l’inerbimento controllato tra i filari, il sovescio e, all’occorrenza, la concimazione con materiale organico, mentre potature e vendemmie sono eseguite a mano.

Emilio Sciacca vinifica cercando ogni volta di interpretare al massimo l’annata, senza ricette preconfezionate. Le uve sono normalmente diraspate e pressate in maniera soffice, con macerazioni in vasca d’acciaio e travasi tramite pompe peristaltiche, al fine di evitare contaminazioni ai mosti. Le fermentazioni sono condotte da lieviti autoctoni e le malo-lattiche si innescano spontaneamente. Anche gli affinamenti sono di regola svolti in acciaio, con l’eccezione del passaggio in tonneau usati per il Neromagno.