Podere Fortuna

Ai piedi dell’Appennino tosco-emiliano, nella zona del Mugello, la cantina Podere Fortuna è stata una delle prime tenute a puntare sul Pinot Nero, nobile varietà di origine borgognona che nel clima fresco della Toscana Settentrionale ha trovato il suo habitat ideale. Il podere, situato precisamente nella località di San Giusto a Fortuna, un tempo fu posseduto da Lorenzo Il Magnifico e oggi appartiene alla famiglia Lowenstein, già proprietaria della splendida Villa Medicea di Cafaggiolo. I Lowenstein hanno introdotto novità importanti come la conversione all’agricoltura biologica e l’introduzione di nuove etichette.

Podere Fortuna consta di poco più di 30 ettari di terreni, di cui 6 riservati alla vite, allevata a regime biologico certificato. Le piante beneficiano delle importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte che caratterizzano il periodo estivo, nonché dei suoli argillosi e moderatamente calcarei e dell’altitudine di circa 250 metri. Accanto al Pinot Nero, vero e proprio fulcro varietale della cantina, Podere Fortuna coltiva una piccola parcella di Chardonnay. Una volta che le uve hanno hanno raggiunto il livello di maturazione desiderato, si procede con la vendemmia manuale e l’accurata cernita. Le vinificazioni sono parcellari e tutti i Pinot Nero fermentano in tini di legno troncoconici a temperatura controllata grazie alla sola azione dei lieviti indigeni. Successivamente, le masse invecchiano in barrique di rovere francese di media tostatura per circa un anno, cui seguono ulteriori 6 mesi di maturazione in cemento durante i quali avviene una chiarificazione spontanea e naturale. Si cerca così di evitare tecniche invasive di chiarifica indotta e di filtrazione. Dopo un periodo di affinamento in bottiglia compreso tra i 6 e i 24 mesi i vini sono infine pronti per l’uscita sul mercato.

La cantina Podere Fortuna propone diverse interpretazioni di Pinot Nero, tutte caratterizzate da soffice eleganza e grande armonia. Il ‘Fortuni’ proviene da uno degli appezzamenti più vecchi, per questo contraddistinto da un carattere più profondo e speziato, mentre il ‘Coldaia’ è elaborato a partire dal vigneto più giovane, con una conseguente maggiore freschezza e un frutto più accentuato.