Storia del Vitigno Barbera
Il vitigno Barbera è tra i protagonisti della viticoltura piemontese e risulta la varietà più coltivata in tutto il territorio del Nord Italia. Nonostante la sua ampia diffusione e il suo importante apprezzamento da parte di enologi e critici, soltanto negli ultimi anni si è potuto assistere all'ascesa del vino rosso Barbera. Le prime testimonianze di quest'uva sono narrate nel manoscritto del bolognese Pier de’ Crescenzi del 1304, intitolato Liber Ruralium Commodorum, in cui l’autore celebra un tipo di uva detta “Grisa” dal colore nero, non troppo intenso, che veniva coltivata nei dintorni di Asti. Nel 1609 il dottor Arturo Besano ne parla per la prima volta, e racconta come la fama di questo vitigno fosse apprezzata anche dalla corte di Mantova. A cavallo tra ‘700 e ‘800 l'uva conosce una rapida espansione nelle aree dell’Astigiano, Monferrato, Vercellese, Tortonese e Novarese. Il vino che se ne ricava viene consumato quotidianamente ed è molto apprezzato per la sua semplicità espressiva e per la sua freschezza.
Nel 1798 il conte Nuvolone, nel primo trattato di ampelografia dei vitigni piemontesi, ne descrive le caratteristiche: “vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito.” Carducci a fine ‘800 gli dedica anche una poesia: “Generosa Barbera. / Bevendola ci pare / d’essere soli in mare / sfidanti una bufera”, rendendo merito alla straordinaria popolarità di questo vitigno. Non ci volle tanto tempo che iniziò a diffondersi fuori regione, arrivando nel confine tra Lombardia ed Emilia-Romagna, fino alla Sardegna e alla Puglia. La sua diffusione si incrementò ancora maggiormente quando l’Italia fu invasa dalla malattia della filossera. Il vitigno a bacca rossa si dimostrò capace di essere altamente tollerante e, grazie alla sua alta produttività, soppiantò molte viti locali.
Oggi il vino barbera sta vivendo un periodo di grande riscoperta e valorizzazione e, grazie alle moderne tecnologie e a brillanti enologi, ha conquistato i vertici del mercato nazionale e ha varcato i confini dell’Italia, facendosi apprezzare per le sue qualità di freschezza, immediatezza e generosità.
Vino Barbera: caratteristiche e profilo
La Barbera è una varietà autoctona italiana, originaria del suolo piemontese che contende al Sangiovese il primato di uva a bacca rossa più diffusa, contando più di 50.000 ettari coltivati. L'uva Barbera matura abbastanza tardi, due settimane dopo il grande autoctono Nebbiolo. La pianta presenta una buona adattabilità a diverse tipologie di terreno e ha un’alta resa, che ne ha permesso la diffusione in tutto il mondo. La sua caratteristica più rilevante è sicuramente l’elevata acidità, dote fondamentale per l’invecchiamento, che insieme ad un giovane tannino la rende adattabile a qualsiasi clima.
I vini realizzati dai tradizionalisti, come la Barbera Conterno, Giuseppe Rinaldi, Bruno Giacosa, prediligono affinamenti in vecchie botti di grandi dimensioni, per sottolineare la forza e il vigore del vitigno. Altri, sull’esempio del grande produttore Giacomo Bologna della cantina Braida, utilizzano uno stile più elegante e moderno, con passaggio in nuove barrique. In questo caso il risultato è una Barbera Superiore più strutturata e corposa, esaltata dai sentori speziati e ritondi dovuti all'affinamento in legno.
Il territorio di produzione del vino Barbera
Le zone storiche sono quelle del Monferrato, dove si pensa che sia nata. Qui assume un profilo di grande semplicità, con acidità spiccata, in cui emerge la nota di giovane frutta rossa, come la Barbera Villa Sparina.
Il territorio dell’Astigiano è la culla della Barbera d’Asti, un’espressione complessa e strutturata, affinata spesso in legno. Il bouquet diventa più ricco, la frutta rossa più matura e il corpo più morbido e avvolgente. Le più importanti e famose sono la Barbera Bricco dell’Uccellone, Montebruna Barbera d’Asti e Tasmorcan Barbera.
Procedendo verso Alba, nella zona del Roero, la Barbera cresce su suoli più pesanti, composti da argilla e calcare. Qui la Barbera DOC è più intensa, l’acidità è più contenuta e il corredo aromatico diventa più ampio. Profumi pungenti di viola, prugna, frutti di bosco e pepe nero emergono da una tessitura equilibrata, invitante e con una lunga persistenza. In questo territorio nasce la prestigiosa Barbera d’Alba Conterno: un rosso di grande classe e struttura, in grado di invecchiare a lungo in bottiglia.
Tra le regioni in cui è più diffuso c’è anche la Lombardia, più precisamente l’Oltrepò Pavese, dove viene vinificata in purezza per dare vita a tipologie di Barbera frizzante, vivace e di grande beva, oppure tagliata con Croatina e Uva Rara per risultati più strutturati ed intensi. In aggiunta con l'Uva Rara la possiamo trovare anche nei Colli Piacentini, all’estremo nord dell’Emilia. I vini sono più rustici e caserecci, con rimandi terrosi e di sottobosco. Nel sud italiano trova buone espressioni in Puglia, dove il terroir meridionale arricchisce il bagaglio olfattivo e il tenore alcolico.
Anche in Sardegna regala grandi bottiglie contraddistinte da note marine e mediterranee.
Ecco alcuni grandi produttori di Barbera:
- Conterno: non solo Barolo ma anche Barbera d’Alba di lusso
- Auriel: rossi veraci del Monferrato
- Elio Perrone: Tasmorcan e non solo da quel di Castiglion Tinella
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