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Vitovska

La Vitovska è tra i gioielli più preziosi del Carso e nasce da un’antica varietà a bacca bianca coltivata al confine estremo tra Italia e Slovenia. Regala espressioni di grande territorialità e personalità, dai profumi floreali e agrumati, dal gusto pulito e piacevolmente sapido, attraversato da una decisa freschezza minerale. Quando si parla dei bianchi del Friuli ci si riferisce molto spesso al Collio o ai Colli Orientali e ci si dimentica di quel piccolo lembo di terra che discende lungo Triste fino all’Istria e che costeggia il Mar Adriatico: il Carso. Un territorio difficile, duro ed estremo, composto da pietra bianca modellata dalla fredda bora che soffia costantemente in queste zone. Proprio qui nasce questa tipologia, l’anima misteriosa del Carso, il punto d’incontro tra Alpi e mare, tra oriente e occidente.

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La Vitovska è tra i gioielli più preziosi del Carso e nasce da un’antica varietà a bacca bianca coltivata al confine estremo tra Italia e Slovenia. Regala espressioni di grande territorialità e personalità, dai profumi floreali e agrumati, dal gusto pulito e piacevolmente sapido, attraversato da una decisa freschezza minerale. Quando si parla dei bianchi del Friuli ci si riferisce molto spesso al Collio o ai Colli Orientali e ci si dimentica di quel piccolo lembo di terra che discende lungo Triste fino all’Istria e che costeggia il Mar Adriatico: il Carso. Un territorio difficile, duro ed estremo, composto da pietra bianca modellata dalla fredda bora che soffia costantemente in queste zone. Proprio qui nasce questa tipologia, l’anima misteriosa del Carso, il punto d’incontro tra Alpi e mare, tra oriente e occidente.

L’estremo oriente dell’Italia raccontato dalla Vitovska

Quest’uva a bacca bianca è coltivata da secoli nella terra di mezzo tra Slovenia e Friuli. Discendendo lungo il Collio ci si imbatte in un territorio aspro e decisamente estremo che congiunge il Mar Adriatico alle ultime Prealpi. Stiamo parlando del Carso, una delle terre più antiche e suggestive, un altopiano roccioso e siccitoso, dove la vigorosa e ricca natura nel suo stato selvaggio regna ancora sovrana. Il termine Carso deriva dal termine “Karra” che tradotto significa pietra. Infatti la protagonista del paesaggio è la siccitosa roccia bianca che si contrappone all’energia della natura, disegnando uno scenario incantato e meraviglioso. Da un punto di vista geologico è una delle zone più interessanti, in cui i diversi strati rocciosi di origine calcarea si alternano a componenti gessose e terra rossa ferrosa. Le famose ed antiche grotte, i fiumi scavati dal vento e la tipica flora carsica vengono cullate per tutto l’anno dalla gelida bora che soffia a nord-est. Inoltre le piogge hanno modellato nel corso degli anni le rocce calcaree, generando il famoso fenomeno del carsismo. Gli inverni sono rigidi e le estati tendenzialmente temperate. Da un terroir così unico prende vita il vino Vitovska, espressione inconfondibile di questo fazzoletto di terra. Nasce dall’omonima uva che ha origine molto antica, probabilmente romana, e che prende il nome dalla città Slovena di Vitovlje. Diffusa in Slovenia dalla notte dei tempi e in buona parte del Carso friulano, è oggi una delle varietà più autentiche e ricercate, regina per eccellenza di un territorio unico.

Il passaporto di un’uva di confine

Si tratta di un bianco di grande aderenza territoriale che negli ultimi anni ha raccolto intorno a sé un gran numero di appassionati ed estimatori. Il suo successo è sicuramente legato al fatto di essere un tesoro autentico, estremo e di grande valore, che, per merito della mano di grandi produttori artigianali, è diventato uno dei vini più famosi del Friuli e di tutta la Slovenia. Tra questi meritano più di un assaggio le Vitovska Zidarich, la collezione di Vodopivec, la linea Skerk e la Vitovska Kante, che con il suo bouquet di profumi e la sua consistenza al palato è sicuramente tra i prodotti più rinomati.. Può essere assemblata con la sorella carsica, la Malvasia Istriana, per ottenere un blend di grande carattere. Molti artigiani hanno scelto di produrla in purezza attraverso la filosofia dell’agricoltura e vinificazione tradizionale, che prevede macerazioni sulle bucce, utilizzo di lieviti nativi, assenza di filtrazioni e chiarificazioni. Così si presenta al calice con un’affascinante manto giallo paglierino dorato più o meno opaco e intenso. Al naso è delicato e raffinato in cui i frutti gialli e bianchi, come le pere, le pesche e gli agrumi, si fondono a note salmastre e minerali con richiami al mondo dei fiori. Spezie dolci, caramello e mandorle tostate sono sentori che si possono riscontrare nelle versioni più evolute. Il gusto è ricco e di grande beva, piacevolmente marino e decisamente fresco, ritmato da una tagliente e suadente mineralità gessosa. Il contatto con le bucce può far emergere una preziosa tannicità e il passaggio il legno libera note di vaniglia e burro che tendono ad ammorbidire il gusto.

La grande versatilità a tavola

Questo bianco è in grado di accompagnare una svariata quantità di piatti più o meno complessi. Per gli abbinamenti più tradizionali consigliamo di accostarlo a preparazioni dai sapori delicati, come pescato dell’Adriatico, molluschi e crostacei in salsa, zuppe di pesce leggermente speziate, formaggi freschi a pasta molle e pesce crudo come tartare, carpacci e sushi. Per gustare al meglio la Vitovska con gli abbinamenti tipici della cucina friulana, consigliamo di accompagnarlo agli antipasti, come frittate alle verze o asparagi con erbette del Carso, tartine di baccalà con polenta e ostriche al limone. Da provare anche sui tipici primi come risotto al silene, zuppe di fagioli e patate, brodetto di pesce alla triestina, gnocchi di pane, biechi con salvia e ricotta e la classica minestra di fagioli e crauti, detta Jota. Infine per i secondi consigliamo con prosciutto cotto in crosta, trota alla griglia, granseola alla triestina e il noto giambars a base di gamberi accompagnati da polenta. Per gli amanti dei vini del Carso non perdetevi su Callmewine la selezione dei migliori bianchi del Friuli.

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