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Chona's Marani

Storia e tradizione del vino georgiano
Regione Kakheti (Georgia)
Ettari vitati 2
Indirizzo Chona's Marani, 16 Bakhtrioni St - Telavi (GE)
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Chona's Marani è una cantina georgiana con sede nei pressi di Telavi, a est della capitale Tibilisi. Si tratta di un’antica realtà del territorio, che produce vino da secoli, grazie a un savoir-faire tramandato di generazione in generazione, come un prezioso patrimonio di famiglia. Grazie a un forte legame con le consuetudini più antiche, Chona's Marani rappresenta e continua a portare avanti metodi di vinificazione che si rifanno agli albori della viticoltura. La Georgia, infatti, si trova nel cuore della regione del Caucaso, che è stato il primo centro di domesticazione e coltivazione della vitis vinifera. Una tradizione che risale a 8.000 anni fa e che ancora oggi ha conservato il carattere originario, grazie a un amore per gli usi e per le pratiche del passato e per un certo isolamento che la Georgia ha patito durante il lungo periodo di appartenenza all’Unione Sovietica.

La tenuta Chona's Marani è una piccola proprietà familiare di soli 2 ettari situata nella zona di Tsinandali e Kurdgelauri, a un’altitudine di circa 500 metri sul livello del mare. Il clima fresco e temperato, sempre molto ventilato, è ideale per la viticoltura. I vigneti sono gestiti secondo i principi dell’agricoltura sostenibile. Grazie alla presenza di un ricchissimo patrimonio di vitigni autoctoni e ai pochi contatti con il mondo occidentale, la Georgia ha conservato la tradizione delle uve locali. I vigneti ospitano le varietà più diffuse e famose del Paese, in particolare: Kakheti Mtsvane, Rkatsiteli, Saperavi. Si tratta di uve tardive, con maturazioni piuttosto lente. La vendemmia inizia alle fine di settembre, solo dopo accurate analisi sul grado di maturità delle uve, in modo da portare in cantina grappoli perfetti e dagli aromi intensi.

La vinificazione segue le più antiche pratiche georgiane. La fermentazione avviene nei tradizionali Qvevri in terracotta, usati da più di 8.000 anni. Si tratta di grandi contenitori che vengono interrati, in modo da mantenere una temperatura stabile e assolutamente naturale. Durante la fase della fermentazione, si utilizzano solo i lieviti indigeni presenti sulle bucce dell’uva, con periodici interventi per rimescolare le parti solide con il mosto liquido. Al termine della malolattica, il Quevri viene chiuso e sigillato, in modo da evitare ossidazioni. Il vino si affina in terracotta fino alla primavera successiva, quando si procede alla svinatura e una filtratura, prima di procedere all’imbottigliamento. I vini hanno un volto antico. Sia i rossi che i bianchi vengono prodotti con lunghe macerazioni sulle bucce, che donano struttura, intensità, ricchezza e complessità aromatica.

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