"Vigne Vecchie" è un vino rosso etneo caldo e robusto, nato da uve di Nerello Mascalese da viti di 80 anni di età radicate su terreni vulcanici a 700 metri di altitudine. L'ampio ventaglio olfattivo regala una variegata e intensa gamma di evoluti profumi fruttati, speziati e tostati, con ricordi balsamici. Il sapore è intenso, ricco e vellutato, di grande struttura e lunghissima persistenza.
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Il "Vigne Vecchie" di Calabretta è un’espressione viscerale dell'Etna, un vera e propria spremuta di vulcano, che emoziona per il suo modo di porsi così diretto e senza compromessi. Massimiliano Calabretta, vignaiolo di Randazzo, comune situato nel cuore del vulcano più famoso d'Italia, ha le idee molto chiare per ciò che concerne il suo territorio e la produzione di vino e come lui le tre generazioni che l'hanno preceduto. Valorizzare il proprio territorio, praticando un agricoltura non invasiva, dove le uniche sostanze contemplate sono solo rame e un pò di zolfo. Spazio ai vitigni autoctoni e alle vigne vecchie, vista la fortuna di possedere piante centenarie ancora a piede franco che forniscono pochi frutti ma di qualità eccellente.
Il rosso "Vigne Vecchie" è prodotto a partire da uve di Nerello Mascalese in purezza, provenienti da viti di circa 80 anni di età. Una produzione assolutamente artigianale, sia nei numeri che nei metodi produttivi, dove ad un lavoro assolutamente "pulito" in vigna segue una vinificazione dove si interviene il meno possibile. Fermentazioni spontanee dunque, e macerazione di 5 giorni del mosto a contatto con le bucce con successivo svolgimento della malolattica. L'affinamento del liquido avviene in botti di rovere da 70 hl per circa 5 anni con alternanza al passaggio in acciaio mentre non avviene nessuna chiarifica o filtrazione prima dell'imbottigliamento.
Il Nerello "Vigne Vecchie" scende nel calice con colore rosso rubino scuro, di grande intensità. Il naso è un ritratto verace e coinvolgente del Nerello e della sua terra d'origine, e sa di torba e sottobosco, su cui si staglia un accenno di ciliegia matura e tocchi di macchia mediterranea. Grande austerità che fa sì che il liquido si riveli gradualmente, premiando i più pazienti. Il sorso è serrato e possente, il ritmo è scandito da una freschezza dirompente e da una salinità raffinata che irrora il palato e invoglia a scoprire questo piccolo gioiello con un nuovo assaggio. Vino vero e schietto, ricorda un saggio anziano di poche parole, che se conosciuto a fondo può diventare illuminante.
Rosso granato con riflessi aranciati
Note intense e persistenti di frutta rossa sotto spirito, richiami eterei, cannella, liquirizia, ricordi tostati e soffi balsamici e minerali
Caldo, compatto, pieno e robusto, con tannini integrati e lunghissima persistenza