Il Pinot Grigio "Cuvée du Vicus Romain" di Aimé Stentz è un vino bianco fermo dai profumi ricchi e suadenti di frutta matura e canditi, dotato di grande freschezza. Vino affinato per 12 mesi in botte di rovere francese
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La “Cuvée du Vicus Romain” viene realizzata da Aimé Stentz a partire dal 1994, anno in cui cadeva il 25° anniversario della sorprendente scoperta di una fondazione romana, datata al I secolo dopo Cristo, mentre si effettuavano lavori di terrazzamento nell’area del Grand Cru Hengst. Gli scavi archeologici rivelavano una struttura adibita al riparo dei viandanti, poi trasformata in struttura difensiva dagli Alamanni nel IV secolo. Il sito è un unicum lungo la strada del vino in Alsazia ed è classificato come monumento storico dal 1970.
Aimé Stentz realizza il Grand Cru Hengst “Cuvée du Vicus Romain” vinificando in purezza le uve Pinot Gris provenienti da viti di oltre 40 anni d’età e allevate sui terreni argillosi, profondi circa un metro e venti centimetri, che rivestono un sottosuolo omogeneo di matrice marno-calcarea. Un terroir che si rivela fondamentale tanto nella stagione secca, capace di trattenere una riserva di umidità, quanto in quella piovosa, grazie ad un ottimo carattere drenante. L’area di riferimento rientra all’interno del villaggio di Wintzenheim, allo sbocco della valle del torrente Fecht verso l’adiacente cittadina di Colmar: il vigneto si inerpica lungo i pendii dei monti Vosgi, ad una altitudine di 300 metri sul livello del mare e con esposizione sud-sud-est. La vendemmia si svolge manualmente a piena maturazione e i grappoli vengono pressati interi in maniera soffice: la fermentazione alcolica spontanea avviene in vasca d’acciaio ad opera dei soli lieviti indigeni. L’affinamento si protrae per 12 mesi in botti grandi di legno.
Pinot Gris Grand Cru Hengst “Cuvée du Vicus Romain” di Aimé Stentz si presenta di un limpido color giallo dorato tenue, con evidenti lacrime a segnare il calice. Il naso è investito da una bella complessità: in una cornice di note fumé e richiami addirittura botritizzati, il quadro è composto da sentori agrumati e insieme burrosi, con tocchi aromatici di mela cotogna. Il sorso è potente e untuoso, mirabilmente equilibrato da una grande verticalità minerale, richiamo diretto del suolo, e una tesa freschezza, che accompagnano una lunga persistenza su rimandi mielati floreali. Un vero cavallo di razza, come la traduzione del nome Hengst suggerisce, valido all’aperitivo e con il dessert, sublime accompagnato ad un granchio farcito.
Giallo dorato con riflessi ambrati
Intenso e persistente, molto fresco e ricco di aromi fruttati
Ricco e suadente, con note di miele e frutta candita