Situato in località Lo Scopaio, nella Maremma livornese, a circa un km dal celebre Viale dei Cipressi di carducciana memoria, Podere Sapaio è da annoverarsi tra le aziende più vivaci e dinamiche della nuova generazione bolgherese. Tutto ha inizio alla fine degli anni '90, quando Massimo Piccin decide di investire nel vino e di comprare una tenuta di 40 ettari sparsi tra i comuni di Castegneto Carducci e Bibbona, impiantandone 25 a vigneto. Si tratta di terreni sabbiosi e calcarei, adagiati su depositi alluvionali e caratterizzati da fitta presenza di ciottoli. Le viti, piantate tutte tra il 2001 e il 2007, sono coltivate a doppio cordone speronato, con una resa produttiva di circa 60 quintali per ettaro e sottoposte a un lento e graduale programma di conversione biologica, ancora in corso.
Determina i criteri di produzione un'impostazione stilistica moderna, fondata sulla sperimentazione e sull'innovazione, al fine di saper interpretare meglio e in modo nuovo il concetto di Bolgheri. La selezione di legni di affinamento e, in alcuni casi, la preferenza del tonneau alla barrique, dimostrano la volontà di valorizzare le sfumature del singolo vigneto e dell'annata onde evitare scontate e banali riproposizioni.
Escono da Podere Sapaio dei vini potenti e longevi che sono espressione nuova e originale dei vitigni bordolesi di Borgheri. Di fascia alta e di eccellente qualità, le due etichetti finora prodotte hanno richiamato l'attenzione e raccolto già riconoscimenti e menzioni, accolte con entusiasmo come una sorprendente novità. Libere da rigide categorie e dotate di una complessità unica e tutta loro, le bottiglie di Podere Sapaio si propongono come prodotto innovativo e inaspettato, cioè vini che i bevitori più curiosi e aperti al nuovo non possono assolutamente lasciarsi scappare.