Marie Ledru
Produzione artigianale e operazioni manuali: lo Champagne della ‘signora del Pinot nero’
Gli champagne di Marie Ledru
Siamo abituati a pensare, nel nostro immaginario collettivo, all’arte della viticoltura e della produzione di vino come mestieri maschili; di solito infatti le cantine sono gestite da uomini. Di solito, non sempre. Marie-Noelle Ledru è una vignaiola appassionata e solitaria che ha coltivato, per più di trent’anni, i sei ettari di vigneto nel Gran Cru di Ambonnay lasciatigli in eredità dal padre. Marie ha saputo distinguersi, nel panorama dello Champagne, come un eccellente recoltant manipulant, assistita solo da un paio di contadini, e come produttrice di vini artigianali e squisiti. Oggi Marie ha ristretto i confini del suo podere a soli due ettari perché dice di essere divenuta troppo vecchia per continuare a gestire tutto da sola, ma non ha smesso di produrre i suo straordinari Champagne, a base di Pinot nero e Chardonnay.
Le vigne quarantennali sono coltivate senza prodotti chimici e diserbanti, secondo un criterio che persegue la genuinità e l’equilibrio del raccolto ma che non ricerca le etichette e le certificazioni. I mosti vinificano in contenitori d’acciaio e il vino riposa poi sui lieviti dai 3 ai 6 anni. Ogni operazione è eseguita manualmente da Marie, compresi il remuage, il degorgement e il dosaggio finale.
Lo Champagne della “signora del Pinot nero”, come è stata spesso soprannominata Marie, è un vino longevo e di grande personalità, che raggiunge vette di estrema raffinatezza. Dal profilo aromatico nitido e dalla fisicità ben strutturata, si tratta di Champagne dalla corporatura decisa e maschile ma con un tocco di eleganza tutta femminile.
Siamo abituati a pensare, nel nostro immaginario collettivo, all’arte della viticoltura e della produzione di vino come mestieri maschili; di solito infatti le cantine sono gestite da uomini. Di solito, non sempre. Marie-Noelle Ledru è una vignaiola appassionata e solitaria che ha coltivato, per più di trent’anni, i sei ettari di vigneto nel Gran Cru di Ambonnay lasciatigli in eredità dal padre. Marie ha saputo distinguersi, nel panorama dello Champagne, come un eccellente recoltant manipulant, assistita solo da un paio di contadini, e come produttrice di vini artigianali e squisiti. Oggi Marie ha ristretto i confini del suo podere a soli due ettari perché dice di essere divenuta troppo vecchia per continuare a gestire tutto da sola, ma non ha smesso di produrre i suo straordinari Champagne, a base di Pinot nero e Chardonnay.
Le vigne quarantennali sono coltivate senza prodotti chimici e diserbanti, secondo un criterio che persegue la genuinità e l’equilibrio del raccolto ma che non ricerca le etichette e le certificazioni. I mosti vinificano in contenitori d’acciaio e il vino riposa poi sui lieviti dai 3 ai 6 anni. Ogni operazione è eseguita manualmente da Marie, compresi il remuage, il degorgement e il dosaggio finale.
Lo Champagne della “signora del Pinot nero”, come è stata spesso soprannominata Marie, è un vino longevo e di grande personalità, che raggiunge vette di estrema raffinatezza. Dal profilo aromatico nitido e dalla fisicità ben strutturata, si tratta di Champagne dalla corporatura decisa e maschile ma con un tocco di eleganza tutta femminile.