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Villa Russiz

L'eleganza del Collio e la singolarità di una cantina
Regione Friuli Venezia Giulia (Italia)
Anno Fondazione 1869
Ettari vitati 45
Produzione annuale 220.000 bt
Indirizzo Via Russiz, 4/6 - 34070 Capriva del Friuli (GO)
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Villa Russiz ha una storia centenaria che si è fondata sull’amore di Elvine Ritter von Zahony e di Theodor Karl Leopold Anton de La Tour en Voivrè e sulle loro passioni: la filantropia e il vino. Nel febbraio del 1868 la nobildonna goriziana sposa il conte dell’antica famiglia nobile francese, portando in dote la Villa friulana, nel comune di Capriva. Theodor era un esperto agronomo e intuisce immediatamente le preziose potenzialità della zona per una produzione vinicola di alta qualità. Collocati infatti tra le colline friulane, i vigneti godono di un terreno particolare, la ponca, e di un ottimale microclima, frutto dell’incontro dall’alto di venti freddi provenienti dalle Alpi Giulie con le brezze temperate dal Mar Adriaco dal basso.

Viene così deciso da parte del conte di applicare le tecniche di coltura apprese in Francia alla zona del Collio, oltre che per la prima volta di importare, nascoste nei bellissimi mazzi di fiori in regalo alla consorte, le barbatelle delle varietà francesi. Questa magnifica intuizione è l’origine del lungo successo delle viti francesi nella zona settentrionale e orientale italiana, un successo che arriverà fin nell’impero russo, dove il vino della Villa Russiz diventa il primo delle tavole dell’Hermitage dello zar. Parallelamente alla passione vinicola del marito, Elvine si dedica a un progetto filantropico, dedicato all’ospitalità e all’aiuto dei bambini poveri.

Dopo la morte del conte, la gestione della Villa Russiz passa al nipote Rudolf von Gall, per poi interrompersi nel 1915 a causa dello scoppio della Grande Guerra: mentre Rudolf viene esiliato a una prigionia in Sardegna, la Villa diventa una base militare. Oggi la produzione vinicola è tornata ad essere uno dei cardini portanti dei vini del Collio mantenendo le caratteristiche di eleganza, finezza, mineralità ed estrema piacevolezza dettate da Theodor, destinando i ricavati alla Casa Famiglia per la tutela dell’infanzia, una fondazione risalente all’opera di Elvine.

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