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Cenatiempo

Quando il mare incontra il vulcano: la viticoltura eroica dell'isola di Ischia
Regione Campania (Italia)
Anno Fondazione 1945
Ettari vitati 4
Produzione annuale 80.000 bt
Indirizzo Via Baldassarre Cossa 84 - 80077, Ischia (NA)
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Pensando alla cantina Cenatiempo si è subito trasportati con la mente nello splendido panorama paesaggistico dell’isola di Ischia. Qui nel 1945 Francesco Cenatiempo ha dato origine a questa realtà vitivinicola a conduzione rigorosamente famigliare, oggi nelle mani di Pasquale Cenatiempo, viticultore da sempre lontano dai riflettori mediatici. Suggestiva la cornice entro cui la cantina di vinificazione ha preso forma, letteralmente scavata nel cuore della collina di Kalimera, quasi a volersi radicare nella parte più profonda e viva di quel territorio splendido. Non è un caso se già in epoca romana l’isola di Ischia, chiamata a quel tempo Aenaria, fosse considerata “la terra del vino”, un’economia su cui ha puntato fino alla prima metà del Novecento, oggi ripresa da questa cantina.

I vini della cantina Cenatiempo sono figli di un territorio unico, dove il vulcano incontra il mare, il solido si sposa col liquido, il caldo della lava si amalgama alle onde fredde del Mediterraneo. Queste due anime antitetiche e pulsanti sono la firma d’autore delle etichette della cantina, apprezzati per la loro piacevole bevibilità e per la vena marcatamente salina. In cantina è bandito ogni tipo di interferenza produttiva come l’uso del legno, a favore di serbatoi di acciaio e di vecchie vasche di cemento al fine di esaltare in maniera sincera e schietta il naturale corredo aromatico delle uve. Una sintesi di tradizione produttiva e paesaggistica concentrata in un solo calice!

Sin dai tempi della fondazione della cantina, la famiglia Cenatiempo si è impegnata nel portare avanti un nobile progetto di valorizzazione delle varietà autoctone e tradizionali dell’isola di Ischia. La Biancolella e la Forastera, manifesto indiscusso dell’intera produzione, parlano una lingua salina, marina e fresca come il mare su cui i vigneti si affacciano, mentre il Piedirosso, localmente chiamato Per’ e Palummo, sfodera un’anima terrosa e vulcanica, tipica del territorio di origine. Una viticoltura eroica, praticata su terrazze scoscese che godono di una perfetta insolazione, che si basa sui principi di un’agricoltura biodinamica rispettosa dell’ambiente, da assaggiare sicuramente e per che no, anche da visitare di persona!

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