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Renaud Boyer

Ovvero, quando lo scontro generazionale crea preziose realtà di valore assoluto
Regione Borgogna (Francia)
Anno Fondazione 2004
Ettari vitati 3
Indirizzo Rue de Mazeray, 23 - 21190 Meursault, France
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Renaud Boyer nasce nella Côte de Beaune dei celebri Chardonnay affinati in barrique, ma rappresenta oggi una delle massime bandiere delle vinificazioni naturali. Proveniente da una famiglia di vitivinicoltori piuttosto convenzionali, aspira inizialmente ad una carriera di chimico o di ingegnere: quando la passione per il vino si impadronisce di lui, decide di andare a studiare da rinomati artigiani del calibro di Pierre Overnoy in Jura, Patrick Meyer in Alsazia e Philippe Jambon nel Beaujolais. La sua avventura inizia materialmente nel 2004, quando accetta senza indugio l’offerta dello zio Thierry Guyot e prende in affitto le vigne site in Saint-Romain, coltivate secondo principi biologici e biodinamici fin dal lontano 1986. Renaud si rivela fin da subito un enologo eccezionale, la cui umiltà e umanità si riflettono profondamente nelle sue creazioni, vestite con le preziose etichette disegnate dalla moglie giapponese.

I vigneti di Renaud Boyer si estendono su una superficie totale di circa 3 ettari, una piccola realtà ritagliata all’interno dei vasti possedimenti familiari, con parcelle sparse fra i villaggi di Meursault, dove ha sede la cantina, Puligny-Montrachet, Saint-Romain e nei dintorni di Beaune. In questa parte meridionale della Côte d’Or le sue proprietà sono equamente divise fra Chardonnay e Pinot Noir: alcune vigne sono molto vecchie, con ceppi che hanno superato gli 80 anni, e tutte sono gestite nella maniera più intransigente possibile, senza nessun utilizzo di prodotti derivati da chimica di sintesi. Le giaciture sono piuttosto varie, comprese fra quote che dai 200 arrivano a sfiorare i 400 metri sul livello del mare e con esposizioni che variano tra sud- est, sud e sud-ovest. I suoli presentano un comune denominatore nella identitaria presenza di roccia calcarea, in cui non sono rari gli affioramenti di fossili marini. Tutte le operazioni in campo, va da sé, sono effettuate a mano.

Renaud Boyer realizza vini estremamente puri, riflessi perfetti del terroir e del millesimo, senza nessuna aggiunta di solfiti o additivi enologici, all’interno della vecchia cantina appartenuta al nonno e appositamente rimodernata. Le fermentazioni sono esclusivamente spontanee, ad opera dei soli lieviti indigeni, e le vinificazioni seguono procedimenti assolutamente tradizionali: utilizzo dei grappoli interi e affinamenti in piece, la barrique borgognona da 228 litri, per alcuni mesi. Creazioni artigianali minuziose, che hanno fatto più volte paragonare Renaud Boyer ad un luminare della naturalità borgognona, quale era Henry-Frederic Roch.