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Pascal Cotat

Un grande vigneron di Sancerre
Regione Valle della Loira (Francia)
Indirizzo Chavignol Bourg - 18300 - Sancerre (France)
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Il Domaine Pascal Cotat rappresenta il volto artigianale dei grandi vini di Sancerre. Per Pascal coltivare la vigna e fare vino è una tradizione di famiglia, basata su un antico savoir-faire e su un rapporto autentico e diretto con la terra. Il legame indissolubile con i luoghi che hanno da sempre fatto parte della sua vita e la consapevolezza del valore della vigna come centro imprescindibile della sua attività, sono i due punti di riferimento che hanno da sempre guidato il suo lavoro. Grazie alla sua tenacia e coerenza, nonostante una dimensione aziendale da piccolo vigneron, Pascal Cotat ha saputo imporsi all’attenzione della critica francese e agli appassionati più attenti di tutto il mondo, con una gamma di vini di alto livello, che esprimono in modo coerente e sincero la sua idea di vino e il suo rapporto esclusivo con uno dei terroir al mondo più vocato per la produzione di grandi bianchi, freschi, intensi e raffinati.

La tenuta di Pascal Cotat si trova nei pressi di Chavignol piccola cittadina situata all’interno dell’Appellation Sancerre. L’indicazione del luogo preciso della sua attività potrebbe essere superflua per molte altre cantine del territorio, ma diventa fondamentale per un viticoltore così intimamente legato alla sua terra e alle tradizioni. La famiglia Cotat coltiva vigne in questa zona fin dal secondo dopoguerra e Pascal possiede una minuscola tenuta, che si estende complessivamente su soli 2,5 ettari coltivati con i vitigni storicamente presenti in questa zona: 2,4 ettari sono dedicati al Sauvignon Blanc e 0,1 ettaro al Pinot Noir. Stiamo parlando di circa 15.000 bottiglie l’anno, una goccia nel mare di una denominazione come Sancerre, che però ha saputo uscire dall’anonimato grazie al talento di Pascal.

Le vigne si trovano su dolci rilievi alle pendici del Monts Damnés di Chevignol, coltivati con lavorazioni manuale e gestiti con grande cura e attenzione, seguendo i principi dell’agricoltura biologica, anche se l’azienda non è certificata. I terreni sono prevalentemente composti da calcare del Kimmeridgien e sono particolarmente vocati per la coltivazione delle uve a bacca bianca. Tutte le operazioni di vendemmia si svolgono manualmente, con una rigorosa selezione dei migliori grappoli in vigna. In cantina si segue una filosofia basata sul minimo intervento, in modo da lasciare che le uve esprimano tutto il loro potenziale senza mediazioni enologiche. Le fermentazioni di svolgono utilizzando solo lieviti indigeni e il vino matura in vecchie botti, che consentono una micro-ossigenazione senza alcuna cessione di note boisé. I vini sono imbottigliati senza filtrazione, in modo da conservare la piena e ricca integrità espressiva.

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