Il "Natural Airén De Sol a Sol" di Bruno Ruiz è un vino rustico e genuino della regione spagnola di La Mancia, fermentato con i lieviti indigeni e macerato 14 mesi sulle bucce. I profumi ricordano la frutta gialla esiccata e le spezie selvatiche. Il sapore è strutturato e possente, dotato di una buona carica di freschezza e di una lunga persistenza.
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L’Airén “De Sol a Sol Natural” di Bruno Ruiz - Esencia Rural è un bianco energico ed energetico, figlio legittimo delle forze dinamiche che nutrono da dentro la terra da cui prende vita. Attraente e sgarbato, non ama le buone maniere preferendo imporsi in tutta la sua nuda crudità al palato curioso di chi lo sa incontrare. Senza se e senza ma, contradditorio e rettilineo, lunatico e vagheggiante, si perde in un sorso mai uguale a se stesso, reiterazione fotografica di fugaci attimi spazio-temporali di Mancha selvaggia e scontrosa.
Il “De Sol a Sol Natural” è un Airén in tutta la sua profonda e naturale purezza, che nasce da terreni impervi e aridi, dove il sole della Spagna picchia caldo e potente, senza tregua. Da vecchi alberelli centenari, impregnati di quella saggezza che pare da sempre vivere nelle parole dei nostri nonni. Una bevanda spontanea, come del resto l’intera vinificazione a cui va incontro, in serbatoi di acciaio, senza controllo della temperatura e senza lieviti aggiunti; un tête à tête tra mosto e bucce che si protrae per 14 mesi. Dopo questo lungo scuotimento fermentativo necessiterà di un riposo ristoratore che avrà luogo negli stessi contenitori in compagnia delle fecce fini. Il frutto finalmente maturo e agile si trasferisce in vetro, senza subire nessun tipo di chiarifica o filtrazione e senza solfiti, nemici tenaci del vino artigianale.
L’Airén “De Sol a Sol Natural” di Esencia Rural non teme di non piacere anzi, si impone in tutta la sua sorprendente ecletticità, all’olfatto e al palato. Un’anima fruttata di albicocca disidratata e in confettura sostiene contorni di bosco, di spezie, di erbe verdi, abbracciando sferzate di leggiadra volatile. Un bianco che fonde in pillole liquide la spontaneità della gioventù con l’imperturbabilità asettica di chi, di esperienza sulle spalle, ne ha da vendere. Al bando ottusità e corrispondenza naso-bocca, questo vino non va etichettato secondo categorie aprioristicamente erette nel nostro intelletto, va ascoltato senza pregiudizi e congetture e incontrato nell’hic et nunc del suo accadere.
Giallo ambrato opaco e profondo
Corposo e fresco, profondo e concentrato, con un finale di piacevole e lunga persistenza
Ampio e complesso, con note di albicocca disidratata, spezie boschive e sfumature volatili