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Rosso di Valtellina

Il Rosso di Valtellina è l’espressione più giovane e fresca di tutto il comprensorio territoriale, ottenuta principalmente dal vitigno più coltivato della zona, il Nebbiolo, conosciuto localmente come Chiavennasca. Identifica la DOC più diffusa sul versante retico che racchiude più di centinaia di ettari coltivati anche nelle zone più impervie e difficili. In Valtellina si parla proprio di viticoltura eroica perché le viti crescono su terreni ripidi e scoscesi, organizzate in piccoli terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, ad oltre 700 metri di altitudine, dove la raccolta è tradizionalmente manuale e richiede fatica, sudore e tanta passione. Così questo rosso è l’inno più libero e semplice di questa terra, che con il suo carattere fragrante e spensierato si candida come il vino quotidiano a tutto pasto!

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4 -@@-3-Bibenda
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Il Rosso di Valtellina è l’espressione più giovane e fresca di tutto il comprensorio territoriale, ottenuta principalmente dal vitigno più coltivato della zona, il Nebbiolo, conosciuto localmente come Chiavennasca. Identifica la DOC più diffusa sul versante retico che racchiude più di centinaia di ettari coltivati anche nelle zone più impervie e difficili. In Valtellina si parla proprio di viticoltura eroica perché le viti crescono su terreni ripidi e scoscesi, organizzate in piccoli terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, ad oltre 700 metri di altitudine, dove la raccolta è tradizionalmente manuale e richiede fatica, sudore e tanta passione. Così questo rosso è l’inno più libero e semplice di questa terra, che con il suo carattere fragrante e spensierato si candida come il vino quotidiano a tutto pasto!

Una terra da scoprire

Questo speciale territorio comprende quell’area che si estende nella provincia di Sondrio in una valle disegnata dal corso del fiume Adda, che nasce dai ghiacciai dello Stelvio e si riversa nel Lago di Como. Un’area alpina particolarmente fertile che ogni anno regala prodotti unici e squisiti, come le gustose tipologie di mele, i diversi formaggi (su tutti il Bitto), i salumi pregiati (slinzega, bresaola…) e la famosa pasta di pizzoccheri. Inoltre questo territorio è frequentato ogni anno da un elevato turismo provenienti da tutto il mondo, attratto dalle diverse attività che propone. In particolare è una destinazione per gli amanti degli sport invernali, come lo sci o lo snowboard, perché possiede tra i più importanti comprensori sciistici nazionali. Anche d’estate il fresco e la bellezza della montagna permettono escursioni alpine in bici o a piedi tra i colori della natura. Insomma uno spettacolo naturale che diventa ideale per tutte le stagioni.

Non dimentichiamo poi che sul versante sud dell’Adda si coltiva tradizionalmente da secoli l’uva Nebbiolo, che dà alla luce alcuni vini lombardi tra i più famosi di tutta la penisola: lo Sforzato DOCG, il Superiore DOCG e il Rosso di Valtellina DOC. Quest’ultimo, rispetto ai suoi fratelli più corposi e robusti, viene spesso realizzato e affinato in vasche d’acciaio, in modo che possa conservare l’esuberanza giovanile e la freschezza fruttata tipica del Nebbiolo, o meglio Chiavennasca, nome con il quale i produttori locali chiamano la propria uva.

Il figlio più giovane di un’enologia eroica

La famosa enclave della Valtellina si trova nell’estremo nord della Lombardia, in un paesaggio dominato da vallate e rilievi alpini. La viticoltura si è adattata alle difficoltà di queste terre, strappando dai pendii della montagna delle piccole aree coltivabili, terrazzate da muretti a secco e collegate tra di loro da strette gradinate. La vite cresce dunque sotto le braccia della montagna, respirando l’aria alpina e aggrappandosi a quei piccoli e resistenti lembi di terra. Si parla dunque di viticoltura eroica, perché gli impervi pendii non permettono la meccanizzazione, ma soltanto metodi tradizionali attraverso il lavoro duro e faticoso dell’uomo. Infatti sin dai tempi dell’età carolingia, periodo in cui sono pervenute le prime testimonianze storiche di questo anfiteatro enologico, la vendemmia è totalmente manuale e prevede l’utilizzo di “gerle” sulle spalle dove vengono caricati e trasportati i grappoli, percorrendo a piedi scalette e sentieri ripidi. Il Nebbiolo di montagna o Chiavennasca è l’uva più coltivata che dà origine alle denominazioni più importanti della zona. Il Rosso di Valtellina è il vino rosso più giovane e fresco di questa terra, che viene quasi sempre prodotto dopo una maturazione in acciaio per preservare il suo profilo giovane e fruttato. Tra le interpretazioni più famose sono da ricordare quella di Nino Negri e l’Arpepe Rosso di Valtellina. Quest’ultimo fu un successo qualche anno fa quando si fece conoscere alla fiera del Vinitaly, conquistando il pubblico “per il suo impeto giovanile e per la moderna eleganza espressiva”.

Caratteristiche e abbinamenti del Rosso di Valtellina

Si presenta al bicchiere di un colore rosso luminoso che richiama la tonalità del rubino e a volte anche del granato. All’esame olfattivo è fragrante e succoso, richiama gli aromi di piccoli frutti di bosco, ciliegia, leggere note di spezie, erbe aromatiche e fiori di montagna. Al palato mostra una trama vibrante, scattante e giovane, di spiccata freschezza e dal sorso snello, scorrevole e fruttato.

Si tratta di calici da apprezzare a tutto pasto, perfetti compagni del bere quotidiano e di piatti non particolarmente complessi. Da provare su un tagliere di formaggi e affettati locali, ma un must è l’abbinamento con un primo piatto di pizzoccheri!

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