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Camin Larredya

Irresistibili interpretazioni della zona di Jurançon
Regione Sud Ovest (Francia)
Indirizzo Chem. de Larredya, 64110 Jurançon, France
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Il vigneron Jean-Marc Grussaute della cantina Camin Larredya si fa interprete del territorio di Jurançon, situato all’interno della regione viticola francese del Sud Ovest, abbracciando una visione produttiva pura e artigianale. La zona di Jurançon si trova ai piedi della catena dei Pirenei, nell’area di Béarn. La storia moderna del Domaine inizia nel 1900, quando Jean Grussaute acquistò la fattoria Larredya spinto dal desiderio di tornare alla terra. Nel 1975, dopo anni in cui parte della produzione era conferita alla cooperativa locale, la famiglia Grussaute realizzò il primo imbottigliamento autonomo. Occorrerà attendere però il 1988 per la definitiva svolta, quando l’appena ventenne Jean-Marc prese le redini della cantina una volta terminati gli studi in viticoltura ed enologia.

I quasi 10 ettari di vigneti a disposizione del Domaine Camin Larredya beneficiano della vicinanza ai Pirenei e della concomitante presenza delle brezze atlantiche, fattori che contribuiscono al clima mite e oceanico dotato di importanti sbalzi termici tra il giorno e la notte. Su terreni argillosi ricchi di silice, a circa 300 metri di altitudine, Jean-Marc alleva le varietà tradizionali di Jurançon, vale a dire Petit Manseng, Gros Manseng, Petit Courbu e Camaralet, tutte coltivate a regime biologico e biodinamico certificati. Nella conduzione agronomica la tenuta applica il “metodo Hérody”, un approccio globale che consiste in una serie di pratiche volte a favorire la salute del suolo, ricorrendo allo stesso tempo alla consultazione del calendario lunare per individuare l’epoca più consona all’esecuzione delle operazioni viticole. Parallelamente, la salute delle piante viene preservata con razionali potature manuali e tramite l’utilizzo di preparati di origine naturale. Dopo la vendemmia, eseguita interamente a mano, i grappoli vengono pressati interi in maniera lunga e delicata, con il mosto così ricavato che viene lasciato fermentare dai soli lieviti indigeni. I successivi periodi di invecchiamento hanno luogo sulle fecce fini in piccole botti di legno.

Nascono così espressioni articolate e irresistibili nei loro profumi esotici, realizzate sia in versione secca sia dolce da uve botritizzate.

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