Il Dolcetto di Roagna è un'interpretazione intensa di questo storico vitigno piemontese, ottenuta da vecchie vigne da importanti cru delle Langhe, maturato in botte per 1 anno. Frutta rossa matura e spezie emergono da una tessitura strutturata, caratterizzata da una tipica e coinvolgente freschezza.
Il Dolcetto di Roagna è un succoso e agile vino quotidiano, che si candida a compagno preferito della tavola di tutti i giorni. Un vitigno per lungo tempo sottovalutato, il Dolcetto, dotato invece di una vocazione gastronomica innata e di una spensieratezza rinfrancante. I grandi produttori di Langa, a cui si ascrive senza dubbio il nome di Luca Roagna, lo preferiscono spesso in accompagnamento alla cucina langarola agli imponenti Baroli e Barbaresco, apprezzandone la natura sgrassante. L'interpretazione di Luca è una delle più interessanti, all'insegna del classicismo che contraddistingue da sempre la filosofia produttiva dei Roagna.
Il Dolcetto d'Alba proviene da uve in purezza dell'omonimo vitigno situate nel vigneto Pajè, storica vigna di Barbaresco. Particolarmente ricco in marne calcaree, come molte delle vigne in zona, il Pajè conferisce al Dolcetto una profondità austera. Le vigne hanno almeno 45 anni d'età e la raccolta, che avviene a settembre, è svolta rigorosamente in modo manuale con una doppia cernita delle uve. La fermentazione avviene in tini di legno e si svolge spontaneamente, solo tramite l'intervento dei lieviti indigeni protraendosi per una decina di giorni. La macerazione lunga sulle bucce, di circa 3 mesi, precede l'affinamento in legno grande che ha durata di un anno.
Il vino Dolcetto si riversa nel calice con la sua veste rosso rubino chiaro, orlata da riflessi violacei. Naso che rallegra in virtù della sua vinosità e spensieratezza, sebbene se ne colga l'interpretazione classica e austera. Viole, rosa canina, frutta rossa croccante, in un quadro che rimanda alla vendemmia e alle feste di paese, dove si è sempre fatto incetta di questo vino. Sorso semplice e scorrevole, ma non per questo banale, è trainato dall'esuberanza e dalla freschezza tipiche del Dolcetto, che richiamano un tagliere di salumi, o un piatto di finanziera per rimanere in loco. Irrinunciabile vino quotidiano.
Rosso rubino carico
Strutturato e avvolgente, ma dotato di una tipica e coinvolgente freschezza
Pieno e intenso, con sentori di frutta rossa matura, sottobosco e spezie