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Nicolas Joly - Clos de la Coulée de Serrant

Storia di civiltà che si intrecciano intorno ad un tralcio di vite
Regione Valle della Loira (Francia)
Anno Fondazione 1962
Ettari vitati 16
Produzione annuale 50.000 bt
Indirizzo Chateau de la Roche aux Moines - 49170 Savennières
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Quando si parla di biodinamica applicata alla viticoltura non si può non citare Nicolas Joly, vignaiolo della Loira che si colloca tra i massimi esponenti di questa visione antroposofica, nata nei primi del ‘900 con Rudolf Steiner, che individua la tenuta agricola come un microsistema in equilibrio con il più ampio ecosistema terrestre, secondo un approccio olistico in sincera armonia con la natura. La famiglia Joly intraprese la propria avventura vitivinicola nel 1962 a Savennières, nell’areale di Anjou-Saumur, luogo in cui nel 1130 i monaci cistercensi impiantarono un vigneto di 7 ettari, il Coulée de Serrant, gioiello e monopolio della famiglia Joly, coltivato ininterrottamente da nove secoli. Alla proprietà è poi annesso un piccolo monastero dichiarato monumento storico nazionale mentre a breve distanza sono presenti le rovine del castello di Roche aux Moines, dove nel 1214 il re di Francia Filippo II Augusto trionfò sul re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra, fratello di Riccardo Cuor di Leone, che venne scacciato dalla Loira. Nel 2001 Nicolas ha fondato l’associazione biodinamica La Renaissance des Appellations e oggi il vignaiolo è affiancato dai figli Virginie e Vincent, i quali hanno fatto propria la nobile filosofia del padre.

Gli ettari a disposizione della tenuta di Nicolas Joly sono 16, dedicati esclusivamente allo Chenin Blanc, vitigno da sempre coltivato nel territorio di Savennières. Le vigne arrivano fino a 80 anni di età e sin dal 1984 sono condotte seguendo i dettami della biodinamica. Le lavorazioni vengono eseguite in parte a mano e in parte, nei pendii più ripidi, con l’ausilio di un cavallo, mentre la matrice dei suoli è scistosa e quarzifera nei vigneti di Clos de la Coulée de Serrant e Clos de la Bergerie e più sabbiosa nella parcella di Les Vieux Clos. In cantina l’approccio enologico adottato è minimalista e non invasivo, teso unicamente ad assecondare il carattere di ciascun appezzamento, sempre vinificato singolarmente. In quest’ottica le fermentazioni occorrono in maniera del tutto spontanea, l’uso di legni nuovi è ridotto al minimo ed è escluso l’impiego di input esterni.

Con il loro stile sfaccettato, pieno e ricco, i vini di Nicolas Joly non possono assolutamente lasciare indifferenti, sia che si tratti dell’iconico ‘Clos de la Coulée de Serrant’ sia dei non meno caratteristici Roche aux Moines ‘Clos de la Bergerie’ e Savennières ‘Les Vieux Clos’, tutti Chenin Blanc dotati di una vibrante energia minerale che esonda dal calice.