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Cherchi Giovanni

Le sfumature di una bella storia vitivinicola della Sardegna: vini orgogliosi delle proprie radici
Regione Sardegna (Italia)
Anno Fondazione 1970
Ettari vitati 30
Produzione annuale 180.000 bt
Indirizzo Loc. sa Pala e sa Chessa - 07049 Usini (SS)
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L’origine della cantina Cherchi si intreccia con quella dell’omonima famiglia sarda, stabilitasi, nel 1970, a Usini, piccolo comune situato poco distante da Sassari. Giovanni, detto “Billia”, decide di iniziare a produrre vino in questa parte dell’isola dopo aver ricevuto in eredità due ettari di terra. Sin da subito il progetto è ambizioso e mira a produrre vini che raccontino con fedeltà l’anima vera del territorio d’origine. Proprio alla luce di ciò Giovanni si dedica in particolare a un vitigno autoctono, il Cagnulari, oramai praticamente scomparso, e alla valorizzazione del Vermentino.  Durate il corso dei decenni molti sono i traguardi raggiunti, ma l’anima di chi lavora nella cantina Cherchi è rimasta la stessa, guidata dall’umiltà di chi si considera solamente un vignaiolo con la missione di proteggere un importante patrimonio vitivinicolo e culturale.

I vigneti di Cherchi si estendono per 30 ettari, compresi nel territorio che circonda Usini, a un’altezza di circa 200 metri sul livello del mare. Qui le colline calcaree si alternano a valli, e le brezze marine, assieme alle escursioni termiche, contribuiscono a rendere le uve coltivate ricche di caratteristiche organolettiche. Le piante, allevate con il sistema del guyot, si dividono fra vitigni autoctoni come Vermentino, Cagnulari e Cannonau. Grazie alle particolari condizioni climatiche e all’esperienza maturata in vigna, si utilizzano limitati prodotti chimici e fitosanitari, così da giungere al periodo della vendemmia con uve sane e di qualità. La cantina, uno spazio moderno e funzionale, è occupata dai macchinari di trasformazione, conservazione e imbottigliamento. Nella parte interrata si trova l’area dedicata agli affinamenti, in cui i rossi più pregiati maturano in botti di rovere.

Cherchi dà origine a una gamma di poco meno di duecentomila bottiglie, ripartite fra una decina di etichette che offrono un bel panorama della produzione vitivinicola sarda. Ogni vino è autentico ed espressivo, portatore sano degli aspetti peculiari dei vitigni coltivati e del terroir di provenienza, binomio che garantisce un sorso finale di qualità. A parte il classico Cannonau, si consiglia di assaggiare il Vermentino - sia il “Billia” che il “Tuvaoes” - e il Cagnulari, per cimentarsi con un vitigno raro e prezioso per la comunità del sassarese.

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