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Chartreuse

Fascino e mistero di una storia secolare, tra il silenzio del monastero e il segreto di una ricetta
Regione Valle del Rodano (Francia)
Anno Fondazione 1737
Indirizzo 10, Boulevard Edgar-Kofler BP 102 - 38503 Voiron Cedex
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Chartreuse è un’azienda monastica, vale a dire che tutto il processo di produzione dei preziosi liquori è realizzato sotto la supervisione dei monaci. Tutti i proventi che derivano dalla vendita delle bottiglie nel mondo sono devoluti all’ordine tramite la società commerciale Chartreuse Diffusion e utilizzati per il mantenimento dei monasteri su tutto il territorio francese. Oggi i cocktail bar più famosi al mondo utilizzano le creazioni dei padri certosini per elaborare i propri blend, riconoscendo quindi loro un savoir faire unico e una qualità artigianale che ha conquistato loro il podio fra i Top Trend Liquors più importanti al mondo. Eppure la storia dei distillati è materia di lontane origini, risalenti al momento in cui le conoscenze arabe approdano alla Scuola di Salerno, fondata nel 1100: i primi toccasana creati a scopo medico rivelano metodi di produzione molto simili agli attuali e sarà il francescano Giovanni di Rupescissa ad utilizzare per la prima volta la parola elixir, per descrivere una “cura a tutte le malattie, che consente di prolungare la vita”.

La Grande Chartreuse rappresenta la casa madre dell’ordine monastico dei Certosini, fondata nel 1084 dal monaco Bruno di Colonia nello sperduto territorio delle Alpi che sovrastano la valle dell’Isere, a una quota che sfiora i 1.300 metri di altitudine. Secoli dopo, nel 1605, un gruppo di monaci residenti a Parigi riceve dal maresciallo D’Estrees un manoscritto contenente la ricetta per un “elisir di lunga vita”, che risulta però troppo complicata per poter essere realizzata. Si dovrà attendere oltre un secolo e lo spostamento della comunità presso il complesso sulle montagne, per assistere alla nascita nel 1737 dello Elisir Vegetale della Grande-Chartreuse, primo esperimento di distillazione la cui diffusione non andò oltre i locali confini di Grenoble e Chambery. Sarà solo nel 1764 che vedrà la luce la Chartreuse Verte, all’epoca in realtà indicata come “liqueur de santé”. La produzione attuale vede impegnati i monaci nei pressi della cittadina di Voiron, alcuni chilometri a valle della casa madre, alle pendici occidentali di quel settore delle Alpi.

Chartreuse viene realizzata ancora oggi attraverso un procedimento particolarmente complesso e la gestione delle erbe previste dalla ricetta rimane tuttora un segreto: addirittura, una fase della produzione prevede la partecipazione di due soli monaci. La gamma comprende attualmente svariate etichette, relative a distillati e liquori da infusione. Le affascinanti cantine sono popolate dai centenari alambicchi di rame stagnato e gli affinamenti, un unicum per quanto riguarda il mondo dei liquori, si prolungano per diversi anni in botti di rovere

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