Cerasuolo d'Abruzzo

Cerasuolo d’Abruzzo DOC: le origini

Parlare delle origini del vino Cerasuolo d'Abruzzo è un’impresa difficile e molto ardua perché la sua storia è spesso sovrapposta a quella del Montepulciano d'Abruzzo, con il quale condivide l’uvaggio, ma non le pratiche enologiche.

Per più di 40 anni entrambi erano uniti da un unico disciplinare, anzi si potrebbe quasi dire che il rosato fosse una variante del rosso e che venisse spesso prodotto come vino-base dalle cantine. Soltanto dalla vendemmia 2010-2011 iniziano a cambiare le carte in tavola e al rosato viene riconosciuta una DOC specifica. Questo lancia il successo di un’etichetta da sempre sottovalutata e presa poco in considerazione. Inizia la sua rivincita e la sua ascesa, il mondo internazionale inizia a lodarne le caratteristiche e ad apprezzare particolarmente le sue pregevoli qualità. Così assume sempre più prestigio, diventando uno dei vini rosati più apprezzati al mondo.

La terra del Cerasuolo: l’Abruzzo

Annoverata tra le più montuose d’Italia, l’Abruzzo presenta una vasta porzione che si affaccia sul litorale. Appennini e Adriatico racchiudono una terra selvaggia, estrema e ricca, che nella fascia intermedia è tappezzata da dolci colline che risentono dell’influenza del mare e della montagna. Con un puzzle di climi così vario nascono espressioni molto diverse fra loro. Questo spiega come la produzione di vini Abruzzesi sia particolarmente variegata. All’ombra dei massicci degli Appennini le zone di coltivazione della vite sono più estreme, con temperature più rigide. Qui hanno origine produzioni più rare, fresche, delicate e dal profilo nordico. Spostandosi di pochi chilometri si arriva al mare, dove nascono interpretazioni più mediterranee, calde e potenti. L’equilibrio di queste due componenti lo si trova nella fascia collinare, luogo tipico di produzione dei vini Cerasuolo d’Abruzzo e territorio dove sorgono le più famose cantine della regione.

Cerasuolo d'Abruzzo: caratteristiche e disciplinare

La produzione del vino Cerasuolo d'Abruzzo DOC è circoscritta alle province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. Per questa tipologia di rosato il disciplinare prevede l’utilizzo di almeno 85% dell’uva a bacca rossa Montepulciano, con possibilità di aggiungere altre uve rosse non aromatiche coltivate all’interno del territorio regionale. Può essere vinificata in bianco o con una breve macerazione sulle bucce di poche ore. Si tratta di una delle uniche uve per cui non è indispensabile fare la macerazione per ottenere un mosto rosato.

Nella sua veste più classica viene affinato in solo acciaio per esprimere al meglio tutta la sua semplicità e fragranza di frutto: un esempio è fornito dal celebre Cerasuolo d'Abruzzo Cataldi Madonna, un punto di riferimento della tipologia. Normalmente si presenta con una luminosa tonalità rosata poco carica con riflessi abbaglianti. Esibisce un bouquet vinoso e fragrante, contraddistinto da note di piccoli frutti a bacca rossa su cui giganteggia quella inconfondibile nota di ciliegia accompagnata da sentori di fragola, lamponi e ribes con leggeri tocchi floreali. Una passeggiata a settembre nel bosco. Il sorso è snello, polposo, fresco e sapido, di mirabile persistenza e di grande piacevolezza. Presenta tutte le carte per poter maturare nel tempo e dare il meglio di sé dopo diversi anni. In più alcuni studi in laboratorio hanno dimostrato l’esistenza di un’alta concentrazione di sostanze antiossidanti all’interno dell’uva che permettono a queste produzioni di avere longevità e capacità di maturare nel tempo.

Le versioni più complesse e intense di Cerasuolo d’Abruzzo, affinate in legno, mostrano le caratteristiche di un rosso. Il colore diventa più concentrato, simile al ginger, e il ventaglio olfattivo evolve verso aromi di spezie e sottobosco. Il gusto diviene più rotondo, caldo ed elegante. Il Cerasuolo d'Abruzzo di Valentini ne è un esempio concreto e si posiziona tra i rosati più importanti e prestigiosi d’Italia.

Cerasuolo d’Abruzzo: gli abbinamenti

I più tradizionali abbinamenti del Cerasuolo d’Abruzzo si rifanno alla tradizione locale. È un rosato a tutto pasto per quanto concerne il mondo del pescato, infatti si abbina perfettamente con antipasti, primi, secondi e fritture di pesce azzurro, ma anche con crostacei, molluschi e frutti di mare. Per gli abbinamenti regionali consigliamo di aprire una bottiglia con un brodetto alla pescarese, cozze alla vastese, crudo di calamari, spaghetti alla chitarra con sugo di pesce dell’Adriatico e lo Scapece (a base di palombo o razza).

I migliori produttori di Cerasuolo d’Abruzzo

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