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Birra

La birra è uno dei più antichi alimenti elaborati dall’uomo, divenuto, in oltre 5.000 anni di storia, un fenomeno culturale e sociale di primaria importanza, paragonabile solo al vino e all’olio d’oliva. Si tratta, tecnicamente, di una bevanda fermentata a base di cereali: malto d’orzo, luppolo e acqua sono i tre ingredienti fondamentali, con possibili aggiunte a seconda della tipologia. La differenziazione principale riguarda il tipo di fermentazione: quelle a bassa fermentazione, chiamate genericamente ‘lager’, sono le più diffuse, mentre quelle ad alta fermentazione, solitamente più intense e corpose, sono oggi sempre più legate al mondo della produzione artigianale. Pilsner, IPA, Weiss, Stout e Bitter sono solo alcuni dei tantissimi stili che compongono, come un mosaico, il vasto e articolato panorama brassicolo mondiale, oggi in forte e continua espansione.

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La birra è uno dei più antichi alimenti elaborati dall’uomo, divenuto, in oltre 5.000 anni di storia, un fenomeno culturale e sociale di primaria importanza, paragonabile solo al vino e all’olio d’oliva. Si tratta, tecnicamente, di una bevanda fermentata a base di cereali: malto d’orzo, luppolo e acqua sono i tre ingredienti fondamentali, con possibili aggiunte a seconda della tipologia. La differenziazione principale riguarda il tipo di fermentazione: quelle a bassa fermentazione, chiamate genericamente ‘lager’, sono le più diffuse, mentre quelle ad alta fermentazione, solitamente più intense e corpose, sono oggi sempre più legate al mondo della produzione artigianale. Pilsner, IPA, Weiss, Stout e Bitter sono solo alcuni dei tantissimi stili che compongono, come un mosaico, il vasto e articolato panorama brassicolo mondiale, oggi in forte e continua espansione.

La storia millenaria della birra

La prima testimonianza della produzione di bevande simili alle attuali birre risale al 3.700 a.C. ed è localizzata in Mesopotamia. Si tratta di una tavoletta d’argilla conosciuta come “Monumento blu”, incisa con caratteri cuneiformi in cui si menziona, tra i doni rivolti alla dea Nin-Harra, anche una bevanda di cereali. I Sumeri furono i primi a produrre questa bevanda che, già in epoca predinastica, assunse presto un ruolo di primo piano nell’alimentazione dei ceti più abbienti. Già all’epoca si faceva distinzione tra ‘sikaru’, cioè ‘pane liquido’, ottenuto da orzo maltato, e ‘kurunnu’, ottenuta da farro, assieme ad altre tipologie meno pregiate.

Dalla Mesopotamia la produzione si estese anche in Egitto, divenendo un simbolo di immortalità e legandosi agli attributi del dio Osiride. Questa bevanda, conosciuta dagli Antichi Egizi come ‘zythum’, si diffuse poi in Grecia, dove assunse il nome di ‘zythos’, poi presso gli Etruschi e nel mondo gallo-romano. Sin dai tempi dall’Impero Romano la produzione conobbe grande fortuna nei paesi nordici barbarici, dove le basse temperature rappresentavano condizioni ottimali per la fermentazione.

Nel corso del Medioevo i frati conventuali dell’Europa Centrale svolsero un ruolo fondamentale nella valorizzazione e nell’incremento di produzione di questa bevanda, inaugurando l’uso del luppolo, sia per le sue qualità amaricante che in funzione antisettica. La scoperta delle proprietà uniche delle infiorescenze della pianta del luppolo è molto probabilmente da attribuire al genio della Santa Ildegarda di Bingen.

Nel 1516 il Duca Guglielmo IV pose le basi della grande fortuna brassicola della Baviera, promulgando la Legge bavarese di Purezza, in vigore ancora oggi. Questa legge limita gli ingredienti di produzione ai soli orzo, luppolo e acqua, vietando l’utilizzo di zucchero, additivi e altri cereali. Un’altra data fondamentale è quella del 1842, quando il bavarese Josef Groll inaugurò il processo di bassa fermentazione in Boemia, nelle fredde cantine della Pilsner Urquell.

La storia delle birre italiane comincia ufficialmente nel 1789, con la concessione elargita a Baldassarre Ketter di inaugurare un birrificio a Nizza Monferrato, e prosegue nei secoli successivi con la fondazione di case di produzione divenute leggendarie.

Le grandi scoperte tecnologiche, l’invenzione di strumenti e macchinari più precisi, l’incremento di produzione del vetro e gli studi di Louis Pasteur avevano nel frattempo, nel corso dell’Ottocento, impresso una veloce evoluzione in un mondo brassicolo sempre più svincolato dai circuiti monastici e sempre più affidato a professionisti laici; anche se la gloriosa tradizione dei conventi e delle abbazie è tuttora produttiva in Belgio e in Germania.

Tantissimi stili di produzione

Le birre si possono classificare in differenti stili a seconda dei diversi ingredienti utilizzati, delle tradizioni locali e del metodo di produzione. La principale differenziazione è data dalla temperatura di fermentazione e permette di distinguere di vari stili in: bassa fermentazione e alta fermentazione. La fermentazione spontanea viene invece utilizzata quasi esclusivamente in Belgio per tipologie molto particolari. Ecco alcuni degli stili più celebri:

  • Bassa fermentazione: Lager e Pils/Pilsner, Bock, Münchner e Vienna
  • Alta fermentazione: d’abbazia, trappista, India Pale Ale, Weizen, Blanche, Saison ecc …
  • Fermentazione spontanea: Lambic, Gueze, Kriek e Frambozen

Indicazioni di servizio e possibili abbinamenti

Oggi è sempre più facile acquistare birra online di tantissime tipologie e approfondire la conoscenza di questo panorama molto ricco e variegato. Per potere apprezzare al meglio le caratteristiche di ogni stile è opportuno però prestare attenzione al servizio. Ogni stile infatti richiede differenti temperature di servizio, bicchieri e occasioni di consumo per essere apprezzato al meglio.

Le Lager e le Pils, per esempio, andrebbero versate in boccali con manico o in bicchieri stretti e slanciati, non troppo svasati, che possano valorizzare la grande quantità di schiuma bianca. Una giusta temperatura di servizio è quella compresa tra i 6°-8° C. Le caratteristiche fresche e dissetanti conferiscono grande versatilità e le rendono particolarmente indicate in tantissimi momenti della giornata, soprattutto con antipasti, stuzzichini e aperitivi.

Le più intense espressioni di tradizioni monastica richiedono invece bicchieri a tulipano e temperature di servizio più alte. Possono accompagnare perfettamente anche piatti di carne, arrosti, stracotti e formaggi stagionati. Le migliori espressioni possono essere bevute anche come grandi esperienze d’assaggio da meditazione.

Gli stili scuri come Stout e Belgian Strong Ale sono perfetti con selvaggina, intensi formaggi di capra oppure, addirittura, con ostriche e frutti di mare crudi. Espressioni particolarmente ricche ed espressive possono essere servite anche con dolci al cioccolato o al caffè.

Molti consigli di servizio sono legati soprattutto alle tradizioni brassicole locali, siano esse di lunga data, come quelle monastiche e asburgiche, oppure legate a fenomeni recenti e nuovi trend. La birra sarda ha conosciuto per esempio una grande ascesa produttiva negli ultimi anni, diventando un vero e proprio riferimento per i giovani. Questo grande successo ha valorizzato il lavoro di grandi case produttrici ma anche di realtà brassicole più artigianali.

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