Bianco '45 Rugientes' Otronia 2019

“45 Rugientes” è l’etichetta evocativa che Otronia ha coniato per i suoi blend dell’estrema fascia meridionale australe, qui nella versione in bianco. Un nome che rimanda alle epopee dei velieri che navigavano alla scoperta dei ghiacci antartici, mentre i potenti venti spazzavano legni, sartiame e velature: ruggivano i Roaring Fourties, tra il 40° e il 50° parallelo, urlavano i Furious Fifties, tra il 50° e il 60°.

Le uve che compongono il “45 Rugientes” della cantina Otronia provengono dalle piccole parcelle suddivise in base alle condizioni vocazionali dei suoli rispetto ai varietali. Sull’altopiano elevato a 340 metri sul livello del mare e delimitato dai due specchi d’acqua, Musters e Colhué Huapi, gli impianti di Gewurtztraminer, Chardonnay e Pinot Gris sono radicati su terreni sabbiosi con matrice argillosa di origine lacustre, disseminati di piccole rocce fluviali e da residui calcarei. Rientrano nell’assemblaggio rispettivamente per il 42%, 32% e 26%, carichi di una maturità apportata dalla insolazione potente, ma rinfrescati dal costante vento sferzante: le escursioni termiche sono notevoli e fissano in maniera incredibile le sostanze aromatiche sulle bucce. La vendemmia si effettua a mano nelle prime ore di luce giornaliera, con raccolta in piccole cassette da 20 chili. Le varietà sono vinificate separatamente: i grappoli interi vengono pressati direttamente tramite presse pneumatiche a bassa pressione, da cui è possibile recuperare il solo mosto fiore fortemente aromatico. Dopo una decantazione statica di illimpidimento, le fermentazioni prendono avvio all’interno di uova di cemento, con svolgimento della malo-lattica. Una volta assemblato, il blend riposa in foudre di rovere francese e vasche di cemento per un periodo minimo di 18 mesi.

Colore dorato dai limpidi riflessi per il “45 Rugientes” di Otronia. I profumi sono densi e stordiscono l’olfatto con predominanti note fruttate su cui spicca il tropicale di ananas grigliato, la pera caramellata e la morbidezza citrina della lemon curd, sullo sfonda di una potente sfumatura gessosa con richiami agrumati. La parte minerale è consistente all’assaggio, composto di una struttura piena e vellulata, sorretta da una brillante freschezza e da un lungo finale su scie di mandorla bianca. Bianco da plateau oceanici di crostacei.